Omelia (08-12-2014) |
padre Gian Franco Scarpitta |
Immacolatezza e aspirazioni umane Giovanni Battista viene esaltato da Gesù come l'uomo più perfetto: "Fra i nati di donna non vi è alcuno più grande di Giovanni" (Lc 7, 26), destinato a diventare appunto il più importante degli uomini per la sua missione di precursore del Messia. Giovanni però era stato soggetto al peccato di Adamo? Era stato invischiato da quella colpa originaria che ci caratterizza tutti in quanto esseri carnali (peccato originale)? E soprattutto è in contrasto l'affermazione di Gesù con l'Immacolatezza assoluta di Maria? Se osserviamo l'incontro fra Maria ed Elisabetta, non possiamo fare a meno di notare come "non appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino (Giovanni) le sussultò nel grembo" per la gioia e l'esultanza. Il che ha fatto sì che Elisabetta riscontrasse in Maria "la madre del mio Signore", la esaltasse in questi termini e nella fede comprendesse il dispiegarsi del disegno di salvezza che Dio attuava nel Cristo e che veniva ad essere preannunciato dal nascituro Giovanni. In tutti questi episodi correlati, gli antichi teologi vedono come Giovanni il Battista abbia ricevuto lo stato di grazia in quel preciso istante in cui le due donne gravide si incontravano: il Battista è stato liberato ad opera del Verbo stesso da una peccaminosità preesistente già nella Visitazione di Maria. Poiché doveva annunciare l'imminenza dell'Agnello di Dio che avrebbe tolto i peccati del mondo, doveva essere liberato dal peccato che lo caratterizzava ancor prima di venire alla luce, durante la gravidanza della madre e anche per questo motivo viene definito "grande fra i nati di donna che tuttavia può diminuire nel Regno dei Cieli, poiché il più piccolo può essere più grande di lui. Quanto a Maria invece, lei non è stata concepita in stato di peccato e neppure nella gravidanza di Anna ha subito macchia alcuna: Maria è stata RESA IMMUNE dal peccato ancor prima del concepimento e cioè quando esisteva solamente nel pensiero di Dio. Maria è la prima redenta in quanto Dio ha fatto in modo che già prima di essere fecondata in Anna fosse libera da qualsiasi macchia di peccato. Quindi Immacolata. Se "fra i nati di donna" può esservi qualcuno maggiore di Giovanni Battista, questo qualcuno è senza dubbio Maria, che nel Regno dei Cieli avrà il massimo della gloria al di sopra di tutti i giusti: questi, per quanto grandi e meritori possano essere, non eguaglieranno mai la grandezza dei prodigi che Dio ha compiuto nella Madre né i meriti della stessa Vergine. A comprovare la verità su Maria Immacolata è l'espressione verbale "piena di grazia" proferita dall'angelo, che in greco (Kekaritomene) vuol dire in effetti "che è stata resa oggetto di tutti i favori divini", "che ha ottenuto ogni sorta di grazia, cioè di interventi benefici da parte del Signore e di conseguenza che è stata raggiunta già anteriormente dalla grazia santificante. Come poteva del resto incarnarsi il Verbo di Dio somma Perfezione in un luogo imperfetto, macchiato anche dalla minima impurità e defezione? Non poteva che essere assolutamente monda e pura colei che era stata preordinata ad essere la Madre del Salvatore, non poteva che essere del tutto libera dal minimo vincolo dell'impurità e dell'imperfezione. Doveva per forza essere insomma Immacolata, cioè senza macchia. Queste sono le "grandi cose" che ha compito Dio nella persona umilissima di Maria di Nazareth. Ma occorre anche considerare che Maria a tali opere grandiose ha preso parte attiva e se il primo protagonista della sua vicenda è il Signore, anche in lei si possono contare qualità, meriti e valori in positivo. In parole povere, anche Maria ha agito consapevolmente, nell'estrema generosità, mossa dalla fede e dalla speranza, ai progetti magnifici che il Signore compiva in lei, collaborando attentamente affinché questi si realizzassero appieno. Le virtù di Maria si palesano nella sua stessa accondiscendenza decisa e risoluta che secondo il titolo di un libro di Von Balthasar, ha fatto di lei "il sì di Dio all'uomo", poiché la sua disposizione ad adempiere la volontà del Signore è stata proficua per la salvezza di tutto il genere umano. Come pure i meriti di Maria si riscontrano nella continua fedeltà a Dio in tutto ciò che quella straordinaria gravidanza comportava, nell'atto di umiltà, pazienza e carità che questa giovane donna ha esternato nei confronti di Dio Padre che nello Spirito agiva in lei affinché concepisse il Figlio per poter seguire poi Questi nei percorsi della sua crescita terrena. C'è chi contrasta la possibilità dell'innata immacolatezza in Maria e chi sostiene, muovendo contro il Magistero ecclesiastico, che nessun mortale può venire al mondo in stato di perfezione previa e pertanto anche Maria doveva essere invischiata dalla colpa primaria originale. Altri, in casa laicista e anticlericale, pur di raggiungere i propri obiettivi di riprovazione e di avversione anticattolica smentiscono categoricamente come realtà contraddittoria il fatto che Maria possa essere Immacolata. Eppure proprio contestualmente al sorgere del Dogma di Pio IX del 1854 (secondo alcuni promulgato anche per queste ragioni) serpeggiavano delle teorie razionaliste e positiviste le quali sostenevano che l'intera umanità sarebbe nata "immacolata" e perfetta. Sarebbe stata poi la società dei consumi e la corruzione del sistema a rendere imperfetto ogni uomo e adesso per salvarsi avrebbe bisogno di ancorarsi al progresso illuminato della scienza e della tecnica. La presenza di Maria Vergine Immacolata ci ragguaglia invece del fatto che l'uomo raggiunge la perfezione non senza ammettere innanzitutto di essere imperfetto sin dalla sua origine e che solamente l'umiltà di ammettere i propri peccati è all'origine di ogni processo di migliorament e di perfezione. Maria Immacolata ci ragguaglia infatti sul nostro stato di peccatori sia quanto al peccato originale sia in quanto al peccato attuale. Ma ci conforta anche sul fatto che nell'umiltà e nell'abbandono fiducioso in Dio si può ottenere la perfezione e la salvezza e raggiungere al contempo tutti gli obiettivi prefissati di pace e di realizzazione personale. In quanto uomini avremo sempre bisogno di aspirare alla perfezione non già per nostre prerogative o vantaggi acquisiti, ma piuttosto grazie all'intervento di Dio che in Cristo raggiunge l'uomo salvandolo fino in fondo. In questi obiettivi Maria si presenta come una figura significativa che ci è di sprone all'umiltà perché possiamo trovare in noi stessi le motivazioni per considerarci bisognosi di continuo progresso umano e spirituale e perché possiamo considerare che tali obiettivi dipendono esclusivamente dai favori divini e dalla buona volontà di aderirvi con la disinvoltura della fede e della virtù esercitata. L'accostamento iniziale con il Battista non è affatto casuale visto che, mentre il Battista ci esorta al ravvedimento e alla conversione in vista dell'incontro pacifico con il Dio che veste i panni di un bambino, Maria ci è di modello e di monito in questa aspettativa di vita e di salvezza piena. Nell'Immacolata noi troviamo infatti lo sprone alla lotta per la perfezione e per il conseguimento della santità, come pure siamo incoraggiati alla perseveranza e alla costanza nel bene affinché l'Avvento del Cristo nella nostra vita possa apportare copiosi frutti duraturi. |