Omelia (11-01-2015)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)
Commento su Is 55,1-11; Da Is 12; 1Gv 5,1-9; Mc 1,7-11

La Chiesa oggi celebra la liturgia del Battesimo di Gesù e ci ricorda che Giovanni Battista chiamava il popolo ebraico a un rito di conversione per il perdono dei peccati, dal quale erano esclusi i pagani, anche quelli che si convertivano. Il Battesimo è essenzialmente immersione nella vita trinitaria di Dio che è, Padre, Figlio e Spirito Santo; ciò avviene anche ogni qual volta facciamo il segno della croce.

In questa circostanza, Gesù si fa battezzare, pur non avendone bisogno - Giovanni glielo ricorda: "sono io che ho bisogno di essere battezzato da te" -, ma Gesù insiste: "Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia.", per assumere la nostra condizione di peccatori, per prendere su di sé la nostra miseria, ma anche seppellire totalmente, nelle acque della nuova creazione, l'Adamo vecchio, peccatore.

L'episodio del battesimo è la prima occasione in cui Gesù fa il suo ingresso nella vita pubblica e da inizio al suo ministero di solidarietà con l'umanità peccatrice in un movimento di umiltà, in un cammino di abbassamento, di svuotamento.

Agli inizi del cristianesimo, il battesimo dei catecumeni fu celebrato durante la veglia di questa festa e solo in seguito nel terzo o quarto secolo fu spostato alla veglia pasquale.

La festa odierna è soprattutto la prima "Teofania" della SS. Trinità, i cieli si aprono e, Gesù, vede lo Spirito discendere su di Lui "come colomba" e sente il Padre dire, a noi: "Questi è il mio Figlio, l'amato, in lui ho posto il mio compiacimento". Il compiacimento dell'oggi eterno. E noi tutti che, partecipiamo alla Messa, aggiungiamo nella colletta: "concedi ai tuoi figli, rinati dall'acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore".

Cosa significa il termine battesimo? Significa dare inizio, inaugurare; diciamo infatti di aver fatto, col primo volo, il battesimo dell'aria, di aver assistito al battesimo di una nave, quando assistiamo al suo varo, partecipato al battesimo di un bambino, se assistiamo al suo battesimo, che lo rende partecipe della nuova creazione, compiuta nel nuovo Adamo e lo rende figlio di Dio.

Se pensiamo a quanto di anti-cristiano ci stanno imponendo i nostri politici diventa necessario riscoprire le esigenze e la grandezza, la gioia e la fatica di essere cristiani. Opponiamoci a questo percorrendo insieme un cammino di fede.


Il libro del profeta Isaia, che la liturgia di oggi offre alla nostra meditazione, è un brano dell'epilogo del testo del così detto, dagli esegeti, secondo Isaia, in cui si dice: "Perché spendere denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia?" ( Is 55,2 ). Gesù è venuto a dirci che solo uscendo dal nostro egoismo usciremo dalla tristezza "che non sazia", anzi ci lascia più affamati di prima. Ma per vincere l'egoismo bisogna ricevere lo Spirito Santo, che è Spirito d'Amore trasformante agente nel tempo anche se la sua azione la constatiamo nell'oggi.


Il salmo che, è tratto dal capitolo dodici del profeta Isaia, è preceduto dalla prima lettura e ci dice che la sete di Dio la soddisferemo alle sorgenti della salvezza: il suo nome sublime, le sue meraviglie.


La prima lettera di Giovanni ci fa sapere che Gesù di Nazaret non ha agito e parlato secondo la sua volontà, ma ubbidendo alla volontà di Dio Padre, il quale gli ha reso una triplice testimonianza: nell'acqua del battesimo, nella croce e nello spirito della resurrezione.


Nel Vangelo di Marco il Battezzatore annuncia la buona notizia: il messia porterà la giustizia attraverso segni modesti e spontanei di un cambiamento di mentalità. Gli uomini che accolgono questo messaggio vanno da Giovanni a ricevere il battesimo, come inizio di conversione. Gesù con questo gesto inaugura il tempo del Vangelo e viene riconosciuto come "Figlio". Dopo di lui e per mezzo di lui anche noi, battezzati nel nome della Trinità, siamo messi nella condizione di essere figli dello stesso unico Padre: Dio. Come battezzati abbiamo, in questo mondo, un missione e un compito: irradiare il vangelo, cioè essere noi stessi Vangelo vivente e icona di Cristo per i nostri fratelli.


Revisione di vita!

- Il Battesimo, dono di Dio, è oggi la sorgente delle nostre risposte a Dio?

- Il nostro Battesimo è ancora per noi la fonte da cui attingiamo l'imitazione di Cristo?!

- Siamo cristiani di nome o lo siamo anche di fatto perché come tali viviamo?


Marinela ed Efisio Murgia - Cagliari