Omelia (11-01-2015)
Omelie.org (bambini)


Immagino che in questa prima domenica, dopo le belle vacanze di Natale, staremo ancora gustando i sapori degli ultimi dolcetti, la gioia di giocare con i giochi nuovi nuovi... insomma sarà stata una fatica riprendere la scuola e tutte le attività che sono state momentaneamente sospese.
Credo proprio di sì! dura e faticosa levataccia la mattina, per non parlare dei compiti, delle faccende, degli impegni... chissà se anche Gesù aveva tutte queste cose da fare, se era così impegnato...!?
Non sappiamo molto dell'infanzia di Gesù, se non della sua nascita e di quando a dodici anni è rimasto al Tempio e fece spaventare Maria e Giuseppe. Certo è che, già da questi episodi, possiamo vedere bene una delle caratteristiche di Gesù: essere un bambino come gli altri, ma al tempo stesso speciale.
Questa caratteristica si nota chiaramente anche nel Vangelo di oggi: Gesù si fa battezzare come tutti gli altri, mostra di essere uno di noi, ma effettivamente accade qualcosa di straordinario.
Proviamo a vedere passo passo questo Vangelo, soffermandoci su tre punti:
Il primo punto riguarda Giovanni il Battista, cugino di Gesù e suo coetaneo, nonché ultimo profeta. Lui, già in giro a battezzare, all'improvviso si ritrova di fronte suo cugino; la stessa persona che, già dalla pancia di sua mamma Elisabetta, aveva riconosciuto come Messia, come Salvatore. Lo annuncia e prepara gli altri a riconoscerlo: non sarebbe stato degno di sciogliergli i lacci dei sandali, e in più, Gesù avrebbe battezzato con lo Spirito Santo!
Ma cosa voleva dire?
Lo slegare i lacci dei sandali era un gesto che, a quel tempo, facevano i servi ai padroni; così Giovanni dice che davanti a Gesù si sentiva di essere addirittura meno di servo!
Immagino l'emozione che può aver provato quando si è trovato Gesù davanti che insisteva per farsi fare una cosa di cui non aveva certo bisogno!
Di Gesù che avrebbe battezzato con Spirito Santo, troviamo spiegazione nei versetti successivi.
Eccoci al secondo punto: ma se Giovanni battezzava per purificare dal male, per ottenere il perdono dei peccato, Gesù che bisogno aveva del Battesimo?
Non dobbiamo mai perdere di vista, la "particolarità" di questo Dio che si fa uomo (cosa assai straordinaria e mai più accaduta!); quindi Gesù Lui è sì uomo, ma prima di tutto è Figlio di Dio, quindi certamente non aveva bisogno di fare questa cosa.
Ecco che, come sempre, il Vangelo, e in questo caso Marco, vuol dirci qualcosa che va aldilà di ciò che appare a prima vista. Gesù infatti agisce fuori da ogni logica umana e immaginabile. Se riflettiamo un po', le persone ricche o che hanno incarichi importanti e di responsabilità, spesso hanno privilegi (magari hanno corsie preferenziali, evitano file...); invece Gesù, che potrebbe averne, non le vuole.
Sempre più "strano" questo Dio!
Ma è proprio qui la caratteristica di Gesù: essere come noi, e non facendo semplicemente le stesse cose, ma mettendosi proprio vicino a ciascuno e, come al solito, non solo nelle cose belle e stupefacenti, ma prima di tutto nei momenti più faticosi!
Eh già, Lui sceglie prima di tutto quelli che mostrano i propri limiti e le proprie fragilità. Gesù sta dicendo che c'è, che sta proprio lì, dove spesso se ne scappano anche le persone che pensiamo ci vogliano bene, e dove, delle volte, scapperemmo anche noi, perché ne abbiamo vergogna. Così Gesù ci dice che, se noi ne abbiamo vergogna, Lui non ne ha, anzi!

Ed infine l'ultimo punto che è quello che rende ancora più evidente la straordinarietà di Gesù: la vicinanza del Padre e del Suo amore (lo Spirito Santo), che sono vicini a Gesù e lo incoraggiano. Eh sì, anche Gesù ha bisogno di essere incoraggiato e di avere conferma dell'amore di suo Padre.
Perché? Beh, dovete sapere che quello del Battesimo è per Gesù un momento particolare, come dire di "passaggio" .
Se ci pensiamo bene anche per noi il Battesimo, proprio grazie a Gesù, è il passaggio alla nuova vita a figli di Dio.
Starete dicendo "Ma Gesù era già Figlio di Dio! Allora, che tipo di passaggio è stato per Lui?"
Dovete sapere che da quel momento Gesù non è più tornato a casa da sua mamma, ma ha iniziato ad andare in giro per la Palestina a far conoscere a tutti l'amore di Dio, così da poter donare tutto quello che aveva ricevuto, ma non solo! Ha dato l'opportunità a noi di chiamare Dio "Padre", di imparare a conoscerLo, di cominciare a comprendere che non siamo soli, ma che Dio, attraverso Gesù, ci sta accanto e ci ama per quello che siamo.
Insomma per Gesù, quello del Battesimo è un grande passaggio, ed ecco che Dio, che lo sa, lo incoraggia e in un certo senso dicendo "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento", gli ricorda il suo amore, l'intimo piacere e la soddisfazione (compiacimento) che ha nel saperlo Figlio pronto a portare a tutti gli uomini il suo amore.
Quindi Gesù non battezza di persona, ma ci dice che, attraverso il Battesimo, possiamo sentire le parole di Dio rivolte a noi, figli amati grazie a Suo Figlio; figli di cui è felice e si compiace perché Sue creature, capaci di amare e meritevoli di essere amate da Dio, nonostante tutto.
In questa domenica, tornando a casa, ricordandoci ancora una volta, questo Dio straordinario ci è accanto, ci ama e si compiace di noi.
Buona domenica!
Commento a cura di Elisa Ferrini