Commento su Mc 3, 5
«[...] Rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all'uomo: "Tendi la mano!"»
Mc 3, 5
Come vivere questa Parola?
Nella sinagoga vi è un uomo con la mano paralizzata e Gesù vuole sanarlo. Ma prima interroga i presenti se sia lecito guarire di sabato, ma questi tacciono. Gesù dunque si rattrista per la loro durezza di cuore: quando una persona è insensibile alle sofferenze altrui, si chiude all'amore, si abbandona al peccato, indurisce sempre di più il suo cuore e si oppone alla verità e non comprende le necessità altrui.
La cattiva volontà ci rende incapaci di vedere il bene. Chi vuole fare il male, fa di tutto per denigrare, o addirittura eliminare chi vi si oppone. Il fanatismo legalista ci conduce alla grettezza di visuale che ci rattrista e impedisce ogni passo verso il bene.
Apri, o Signore, il mio cuore alle necessità altrui, rendimi responsabile e attento ad aprirmi ai segni del tuo amore e a porre sempre al centro l'uomo.
La voce di un filosofo antico
«Ogni crudeltà nasce da durezza di cuore e debolezza».
Lucio Anneo Seneca
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it