Commento su Lc 9,22
"Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno".
Lc 9,22
Come vivere questa Parola?
C'è, in Cristo Gesù, la piena consapevolezza di quell'itinerario di Passione Morte e Risurrezione che è il Suo Mistero: il Mistero Pasquale.
C'è il suo pieno consenso a un progetto in cui la morte e la vita, la sconfitta totale (fino a scendere nel sepolcro) e la piena vittoria su ciò che è disgregazione di vita, hanno un esito di grande risalto proprio nella sua esistenza.
E sarà Lui stesso ad affermare: "Per questo io sono venuto: per dare la vita per la salvezza degli uomini".
Quel che ci offusca l'anima è l'aspetto del luminosissimo capovolgimento affermato e vissuto da Gesù. Perdere la vita per Cristo, cioè immergerla totalmente nel Vangelo, che è proposta di un'esistenza del tutto nuova, vuol dire salvezza! Tenere stretta la vita con mani di adunco egoismo, significa perdere: sì perdere realmente la vita dietro false opportunità di far soldi e roba, di accumulare e disperdere, vanificando proprio il gusto e la possibilità di godere di quel che è buono, onesto, vero, bello e tanto più bello quanto più ‘condiviso' e semplice.
Si, Gesù, Tu aggiungi che, per camminare su questa strada, bisogna prendere la propria croce e prenderla ogni giorno. Fammi capire che è proprio quello che dà ‘sapore' alla mia vita. Fossi anche padrona di una multinazionale, che cosa mi gioverebbe se non fossi poi in pace con me stessa e con il mondo intero?
La voce di un giornalista e scrittore italiano
La croce deve apparirci in tutta la sua verità. Essa congiunge la terra al cielo, tende le braccia in tutte le direzioni, è il segno misterioso dell'umanità universale, il telaio sul quale viene tessuta la nostra vita.
Romano Battaglia, Sulla riva dei nostri pensieri, 2000
Sr Maria Pia Giudici - sanbiagi@casadipreghiera.191.it