Commento su Mt 25,40
«Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me».
Mt 25,40
Come vivere questa Parola?
Il vangelo di oggi è molto esplicito sul giudizio che subiremo alla fine della vita: saremo giudicati sulla carità che avremo dimostrato verso le altre persone: Gesù ci ha dato un esempio, identificandosi con i più poveri ed emarginati.
Dobbiamo considerare gli altri con gli occhi del cuore, vedendo in essi persone che hanno bisogno del nostro aiuto, del nostro sorriso, della nostra comprensione. Guidati dalla fede, vedremo in essi l'immagine di Dio, sentiremo l'appello, spesso silenzioso, a vivere con dignità la vita, sentiremo l'urgenza di non essere indifferenti di fronte alle loro necessità.
Aiutami, Signore, a non essere insensibile, di fronte alle sofferenze e alle miserie delle persone, soprattutto di quelle più vicine.
La voce di un Padre della Chiesa sulla carità
D'altra parte, credi forse che la carità non sia obbligatoria, ma libera? Che non sia una legge, ma un semplice consiglio? Lo vorrei anch'io e lo penserei volentieri. Ma il lato alla sinistra di Dio mi spaventa, là dove ha ammassato i capri per rivolgere loro i suoi rimproveri, non perché essi abbiano rubato, saccheggiato, commesso adulterio o perpetrato altri delitti simili, ma perché non hanno onorato Cristo nella persona dei suoi poveri (cf. Mt. 26,41-45). Se volete credermi, voi seguaci di Cristo, fratelli e coeredi suoi, intanto che non è troppo tardi, facciamo visita al Cristo, serviamo il Cristo, ristoriamo il Cristo, vestiamo il Cristo, accogliamo il Cristo, onoriamo il Cristo.
S. Gregorio di Nazianzo, Omelia sull'amore per i poveri.
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it