Omelia (01-01-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Lc 2,16-21

Un anno che inizia, un anno donato in cui realizziamo il Regno, un anno per crescere, conoscere, amare. Maria ci accompagna in questa avventura di scoperta di ciò che siamo in profondità e ci insegna a guardare col cuore.


È bello vivere momenti di speranza nella nostra vita. Bello il fatto che l'uomo, nonostante tutto, cerchi sempre delle vie d'uscita dai momenti difficili. Così questo inizio d'anno civile, vissuto in un momento di grave crisi economica e di sfiducia della nostra povera Europa, diventa un momento in cui celebrare la vita, nonostante tutto. La Parola interviene in questo passaggio e ne illumina il senso profondo: l'anno che inizia, probabilmente, sarà pieno di luci e di ombre, come ogni altro anno. Per alcuni di noi sarà un anno in cui le gioie prevarranno; per altri, purtroppo, ci saranno delle difficoltà da affrontare. Se guardiamo con verità e disincanto il passato, sappiamo bene che l'uomo vive la sua esistenza fra alti e bassi, ripetendo gli stessi errori. Maria, che oggi celebriamo come Madre di Dio, ci suggerisce l'atteggiamento corretto per vivere il presente e il futuro orientati all'essenziale: serbare ogni evento nel cuore e meditarlo alla luce della Parola. Solo così scopriremo nelle vicende che viviamo, il sorriso di Dio su di noi.