Omelia (22-02-2015) |
Omelie.org (bambini) |
Dopo il mercoledì delle ceneri, la prima domenica di quaresima ci introduce nel tempo forte di preparazione alla Pasqua, tempo che nell'antichità era di formazione per coloro che volevano diventare cristiani. Era un periodo di catechesi che preparava le persone a capire che cosa significasse e che cosa comportasse essere credenti, per ricevere poi il Battesimo nella notte di Pasqua. Scegliere di essere battezzati era un impegno che veniva preso da persone adulte, perché solo chi è grande può scegliere di impegnarsi veramente su questo percorso di vita che chiede un comportamento diverso da quello che ci propone la nostra società. Direte, voi che siete giovani: "E allora noi? Cosa dobbiamo fare?". Voi avete ricevuto questo dono da piccoli, ma i vostri genitori hanno garantito per voi. Il giorno del vostro Battesimo hanno promesso davanti a Dio e alla comunità dei credenti di impegnarsi a farvi conoscere Gesù, a istruirvi nel suo vangelo ed aiutarvi con il loro esempio di vita a vivere secondo la sua Parola. Chi incontra Gesù nella Parola, nella catechesi, nei Sacramenti, conosce l'amore di Dio, un amore grande, un amore forte. Questo amore diventa la molla che spinge ogni persona che si sente amata a vivere come Gesù è vissuto, a impegnarsi nel fare il volere di Dio e a vivere nel servizio verso i fratelli, soprattutto i più bisognosi. A volte cadiamo nella tentazione di credere che per Gesù, il Figlio di Dio, sia stato tutto facile. Invece anche Gesù, nella sua vita terrena, ha dovuto fare le sue scelte proprio come ciascuno di noi. E anche per lui, come per noi, le scelte sono impegnative e a volte molto faticose. Il vangelo di questa prima domenica di Quaresima, in poche righe, ci racconta l'annuncio di Gesù, la novità data dalla sua Parola. Come avete sentito, è un brano breve quello di oggi e, proprio per questo, ogni dettaglio è importante. Vorrei iniziare dalle parole che pronuncia Gesù: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo". Il tempo è compiuto: cioè non bisogna più aspettare! Voi tutti sapete che il popolo di Israele era, e continua ad essere, in continua attesa del Messia, del salvatore, del liberatore.... Un messia che immaginava come un grande guerriero che avrebbe annientato tutti i nemici di Israele e donato al popolo uno splendore politico ed economico in modo tale da poter dominare tutti gli altri popoli. Gesù annuncia questa bella notizia tanto attesa, tanto desiderata: afferma che non bisogna più aspettare perché non un messia, ma addirittura "Il regno di Dio è vicino"! Come dire: Dio è qui, è vicino a voi, è in mezzo a noi. Il popolo di Israele, però, fatica a credere perché Gesù non ha nulla del conquistatore... anzi, lui ama tutti, guarisce tutti, si interessa di tutti, serve tutti e non domina nessuno. La bella notizia di Gesù, il vangelo, è proprio questa: Dio è vicino a te, ti è venuto a cercare perché ti vuole bene e tu sei importante per lui. Che ne dite? Avete ascoltato anche voi questa bella notizia? L'avete fatta entrare nel vostro cuore? Non vi fa venire tanta gioia? Dio ti vuole bene Antonio, Chiara, Andrea, Camilla.... non perché te lo meriti, come succede con un bel voto a scuola se hai studiato! Lui ci ama senza alcuna condizione, in pratica ci ama "Gratis". A me questa notizia piace proprio tanto, mi dona serenità e mi mette la voglia raccontarla a tutti. È una notizia facile da capire, ma a volte difficile da credere, perché viviamo in una società che ci educa a guadagnare tutto, a meritare tutto. Con Dio non è così. Per questo Gesù ci dice: "Convertitevi e credete nel vangelo". E' come se ci dicesse: cambiate mentalità. Cosa vuol dire cambiare? Vuol dire cambiare il modo di pensare Dio. Io, ad esempio, ho sempre pensato che dovevo fare delle cose per Lui, così poi Dio mi avrebbe voluto bene, mi avrebbe perdonato. Gesù mi insegna che l'amore di Dio non si guadagna, non si merita, non si compera, ma si accoglie. Gratuitamente Dio ci ama e, proprio per questo, coloro che accolgono il suo amore, coloro che si sentono amati da lui, devono vivere come ha fatto Gesù: amando tutti senza condizione. È semplice, capiamo cosa significa, ma quanta fatica! A casa, a scuola, con gli amici, nello sport, quante occasioni abbiamo per amare gratuitamente proprio come Dio ama noi! Questo è l'impegno che ci prendiamo insieme per vivere bene la Quaresima, il tempo speciale che ci prepara alla Pasqua. Quaranta giorni. Un vero e proprio tempo di allenamento. Chi di voi fa sport sa che, quando ci sono delle gare importanti, gli allenamenti si intensificano. Ecco: la quaresima è un tempo speciale, proprio come prima delle gare importanti, un tempo forte per imparare ad essere forti e a vivere la bella notizia di Gesù. Buona quaresima! Commento a cura di Sr. Piera Cori |