Omelia (26-02-2015)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 7, 12

«Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

Mt 7, 12


Come vivere questa Parola?

Il vangelo ci presenta la "regola d'oro" che vale per qualsiasi persona umana: fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi e - al contrario - non fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi". L'insegnamento di Gesù risponde alla più profonda esigenza del cuore umano: amare ed essere amato. Dunque un rapporto reciproco, che mi impegna a valorizzare il bene presente in me e negli altri, a non escludere nessuno, anzi a promuovere e a incoraggiare con stima e rispetto e non mettere solo me stesso al centro di ogni attenzione. Anzi, dovremo metterci al posto dell'altro per comprenderne le esigenze e le difficoltà: diremmo quasi che "l'altro" diventa "me stesso". Ogni uomo o donna sono veramente "mio fratello e mia sorella".


O Signore, aiutaci a immedesimarci negli altri, a "metterci nei loro panni" a trasferirci con fantasia e amore nella situazione degli altri, a saperli soccorrere e aiutarli il più possibile.


La regola d'oro in altre religioni

BUDDISMO: "Non ferire gli altri in maniera che tu non debba ritrovarti ferito"

Budda, Uadanavarga 5, 18.


INDUISMO: "Questa è la somma del dovere: non fare agli altri ciò che ti causa dolore se fatto a te"

Mahabharata, 5.15.17.


CONFUCIANESIMO: "E' il massimo dell'amabile benevolenza: non fare agli altri ciò che non vorresti che essi facessero verso di te"

Confucio, Dialoghi 15.23.


D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it