Commento su Lc 1,39-56
Ferragosto: il cuore dell'estate, la festa più grande delle vacanze. Per noi, però, ricorda la festa dell'Assunzione di Maria, che ci richiama all'opera di Dio in Maria di Nazareth, discepola del Signore.
Bella festa, quella di oggi, che porta con sé un rischio: quello di sottolineare le così tante straordinarietà della madre di Gesù dal finire coll'allontanarla anni luce dalla (povera) concretezza della nostra vita. Insomma: il più grande torto che possiamo fare a Maria è quello di metterla in una nicchia e incoronarla! Da ridere, al solito: (vuoi punto e virgola o due punti?) il Signore ci dona una discepola esemplare, una donna che, per prima, ha scoperto il volto del Dio incarnato, e noi subito a metterla sul piedistallo, santa stratosferica da invocare nei momenti di sofferenza... Per favore: no! Maria ci è donata come sorella nella fede, come discepola del Signore, come madre dei discepoli. Questa è la festa dell'Assunzione, la storia di una discepola che ha creduto davvero nella Parola del suo Dio, che insegna a noi, tiepidi credenti, l'ardire di Dio, la follia dell'Assoluto. Noi crediamo che questa donna, prima tra i credenti, dopo la sua lunga esperienza di una fede abitata dal Mistero, è andata al Dio che l'aveva chiamata. Non poteva conoscere la corruzione della morte colei che aveva dato alla luce l'autore della vita. Siamo in buona compagnia, amici! Grandi cose ha fatto Dio in Maria: grandi cose può fare in noi, se lo lasciamo fare...
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