Omelia (08-03-2015) |
Omelie.org (bambini) |
Gesù caccia i mercanti dal Tempio Il Vangelo di oggi mi ha sempre un po' stupita e lasciata interdetta: dopo tutte le belle parole che Gesù dice, i gesti straordinari che compie e l'amore di Dio che vuole far conoscere agli uomini, come può arrabbiarsi PROPRIO LUI?! Addirittura prepara una frusta, ribalta tavoli, me l'immagino che strilla ai mercanti... sempre più strano questo Dio... Ma come ogni volta, è necessario fermarci un attimo, fare silenzio e ascoltare attentamente e in profondità. D'altra parte questo tempo di Quaresima come prima cosa ci chiede di fermarci ad ascoltare. In particolare questo Vangelo ci ricorda proprio questo: che cosa è davvero importante e cosa è bene che venga "cacciato via". Come al solito Gesù non ci lascia soli, ma si fa nostro compagno di strada e ci aiuta a capire, e in questo caso lo fa sì con fermezza, ma anche con tanto amore. Eh sì, secondo me c'è l'amore anche qui: quando ci si arrabbia con tanta forza, spesso è perché si tiene moltissimo a qualcosa o a qualcuno. Penso che a Gesù sia capitato proprio questo. Ha voluto difendere con tutte le forze un luogo speciale a cui tiene tantissimo.. in più lui ha voluto dare uno scossone... ha voluto sconvolgere le cattive abitudini. Perché? Per capirlo bisogna fare, come sempre, un passo indietro nel tempo e tuffarci nella città di Gerusalemme, precisamente nel Tempio, circa duemila anni fa. Forse sapete che la parte più esterna del Tempio era quella dedicata alla vendita degli animali da offrire in sacrificio a Dio (ecco perché colombe, buoi, pecore e cambiamonete...). Questo avveniva perché si pensava che più si sacrificava a Dio e più si sarebbero avuti favori da Lui. Qui, se un po' abbiamo capito la logica del Dio che Gesù ci fa conoscere, dovrebbe già esserci una nota "stonata": ma davvero Dio dispensa favori a richiesta, e soprattutto si mettere a misurare l'offerta o il sacrificio che gli viene fatto? Ma dalle parole di Gesù e dal suo modo di agire non sembra proprio che Dio che si metta a misurare l'amore e i doni che noi dobbiamo offrirgli. Anzi, appare proprio il contrario, per cui lì dove si pensa di non avere nulla da dare, il Signore arriva e elargisce cose grandi, l'importante è rendersene conto! Purtroppo delle volte siamo talmente e facilmente distratti da mille pensieri e tante cose da fare, realizzare, desiderare (senza essere mai soddisfatti!) che non ci rendiamo conto di quanto già abbiamo e di quanto sia grande! Ecco che Gesù ce lo ricorda. Come? Arrabbiandosi e dimostrandoci quanto tiene a noi. Se guardiamo al Tempio come se fosse il nostro cuore, riusciamo a vedere Gesù che si arrabbia esattamente come si arrabbia qualcuno che ci vuole bene quando vede che stiamo facendo, pensando o desiderando qualcosa che non è il meglio per noi. Ecco che, se anche era normale che ci fossero i mercanti e tutto l'ambaradam per i sacrifici da offrire nel tempio, Gesù stravolge la tradizione quando tutto questo diventa un modo per dimenticarsi l'essenziale che è il cuore delle persone, per fissarsi solo all'apparenza. In questa domenica che ci prepara alla grande festa di Pasqua, Gesù ci vuole dire che questi tempi di attesa sono fatti per fermarci ad ascoltarlo ed anche per ricordare le belle parole e i gesti di amore che Lui ci ha fatto conoscere. Forse in questa domenica e in questa settimana possiamo pensare a che cosa è davvero importante per la nostra vita, e sforzarci a fare "pulizia" nel nostro cuore cacciando via tutto quello che è solo apparenza esterna e non ci fa ascoltare Gesù. "Buone pulizie di Pasqua!" Commento a cura di Elisa Ferrini |