Omelia (03-01-2013) |
Paolo Curtaz |
Commento su Gv 1,29-34 Io non lo conoscevo. Che dici, Giovanni? Hai vissuto tutta la tua vita alla ricerca di Dio, hai lasciato tutto, casa, famiglia, comodità, per vivere nel deserto assolato. Hai rinunciato anche ai legittimi piaceri della vita per essere tutto orientato all'essenziale. Gigante, in un mondo di uomini religiosi piccini e meschini, hai attirato le folle che da Gerusalemme sono scese per ascoltare le tue parole sferzanti ma autentiche. E ora dici che non lo conoscevi, che sapevi di lui solo per sentito dire... Anche tu sei rimasto spiazzato quando l'hai visto mettersi in fila fra i penitenti, anche tu hai sentito il tuo cuore fermarsi quando l'hai visto inginocchiarsi davanti a te. E lo Spirito che è sceso su di lui ti ha fatto capire, d'improvviso. No, Dio non avrebbe tagliato alcun albero improduttivo. Nessun fuoco avrebbe divorato i resistenti... Eccolo Dio, mischiato fra i peccatori, umile, nascosto. Ora Giovanni crede. Ora vede. Ora conosce l'agnello che si lascia uccidere senza proferire lamento. Dio è sempre lì a stupirci. Quando crediamo finalmente di sapere, ci obbliga a rimetterci in discussione. E cento e cento volte a rinascere e ripartire alla sua ricerca. |