Omelia (15-03-2015) |
don Roberto Rossi |
L'amore non condanna, l'amore salva Il nostro sguardo è rivolto a Gesù sulla croce nel momento supremo del suo amore per tutta l'umanità e guardando Cristo e credendo in lui che noi siamo salvi, che noi abbiamo la vita eterna: chiunque crede in lui ha la vita eterna. Il Vangelo tratto dal dialogo tra Gesù e Nicodemo ci rivela qualche cosa di grandioso. Gesù dice Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede non vada perduto ma abbia la vita eterna. Dio ha tanto amato il mondo: l'ho amato "tanto", in una maniera così grande che non ce n'è una maggiore. Ecco l'infinito, l'immenso amore di Dio per il mondo, per l'umanità, per ciascuno di noi. Continua Gesù: Dio non ha mandato il Figlio del mondo per condannare il mondo ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Dio non condanna, Dio ama, Dio soffre, Dio salva. C'è qui qualcosa di importante da imparare: a noi viene normale condannare il mondo, scomunicare, puntare il dito sulle cose negative, sui drammi, sui peccati. Chissà perché si pensa sempre che siano gli altri a fare i peccati. Dio ama il mondo così come è, proprio perché è nel peccato e viene allora per salvarlo. Noi come ci sentiamo davanti al mondo? Io lo amo il mondo? soffro per i mali e malattie che ha, per i peccati contro Dio e contro l'uomo che ci sono? Prego per il mondo, do me stesso per un mondo diverso, che si costruisca nella fede, nella speranza, nella carità? |