Commento su Gv 3,14-15
"E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna."
Gv 3,14-15
Come vivere questa Parola?
Metà del cammino quaresimale è già alle nostre spalle e la croce già si staglia all'orizzonte nel nostro esodo. "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato". Quel Figlio che nel mistero dell'Incarnazione si era "abbassato" ora bisogna che venga "appeso - innalzato - che ascenda": è l'inizio del suo ritorno al Padre, ma è anche la condizione, per chi crede, di avere nel Suo Spirito la vita eterna, cioè la vita dei figli di Dio. Davanti a quel "Bisogna" noi non possiamo che inginocchiarci e il nostro cuore non può che commuoversi e ringraziare per il grande Amore che Dio ha per noi!
Davanti a Colui che "è innalzato sul legno" restiamo Signore in umile silenzio!
La voce S. Agostino: "Commento al Vangelo di S. Giovanni, omelia 12".
"... Frattanto, o fratelli, per essere guariti dal peccato volgiamo lo sguardo verso Cristo crocifisso; poiché come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così deve essere innalzato il Figlio dell'uomo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. Come coloro che volgevano lo sguardo verso quel serpente, non perivano per i morsi dei serpenti, così quanti volgono lo sguardo con fede alla morte di Cristo, vengono guariti dai morsi dei peccati...."
suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it