Omelia (01-04-2015)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 26,15

«Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli [i capi dei sacerdoti] gli fissarono trenta monete d'argento»

Mt 26,15


Come vivere questa Parola?

Durante l'ultima cena, Gesù annuncia che sarà tradito da uno dei suoi commensali, che rimangono turbati e si chiedono: "Sono forse io, Signore?". Anche Giuda pone la domanda, ricevendone una risposta, che lo mette di fronte alla propria libertà e responsabilità: "Tu l'hai detto" (Mt 26,25). Ed effettivamente Giuda consuma il suo tradimento, vendendo Gesù ai capi dei sommi sacerdoti per trenta denari, il prezzo di uno schiavo. Eppure anch'egli era stato apostolo, era stato con Gesù, aveva ascoltato il suo messaggio e visto i suoi miracoli, eppure... di fronte al denaro cede tutto.

Anche noi talvolta "svendiamo" Dio, preferendogli i nostri comodi, l'egoismo, il successo, il piacere, le ricchezze... Leggendo il Vangelo anch'io sono chiamato in causa e chiedermi quanto "vale" per me il Signore, ad esaminare la mia coscienza: io che magari penso di amare il Signore a parole, ma poi lo tradisco con i fatti e scendo a compromessi avvilenti.


Sostienimi, Signore, nel momento della tentazione, perché prenda coscienza del mio atteggiamento e delle conseguenze e mi aggrappi al tuo amore tenero e misericordioso


La voce di un predicatore moderno

"Se lo (= Giuda) abbiamo imitato, chi più chi meno, nel tradimento, non lo imitiamo in questa sua mancanza di fiducia nel perdono. Esiste un sacramento nel quale è possibile fare una esperienza sicura della misericordia di Cristo: il sacramento della riconciliazione. Quanto è bello questo sacramento! È dolce sperimentare Gesù come maestro, come Signore, ma ancora più dolce sperimentarlo come Redentore"

Padre Raniero CANTALAMESSA, Omelia del Venerdì' Santo, 18 aprile 2014 nella Basilica di s. Pietro - Vaticano


D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it