Omelia (31-03-2015)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gv.13,21

«In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà»

Gv.13,21


Come vivere questa Parola?

Il vangelo odierno ci presenta due tristi predizioni: il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro. Con una annotazione, che potrebbe sembrare marginale, l'evangelista scrive «era notte». E' sempre un momento oscuro tradire e non riconoscere il Signore che, nonostante tutto, vuole perdonarci e ci ama: Egli non ci condanna per le nostre mancanze, comprende le nostre debolezze, ci chiede solo di pentirci per reintegrarci nel suo amore, come ha fatto con Pietro che ha pianto amaramente il suo peccato. Giuda invece si è lasciato prendere dalla disperazione e si è impiccato.

Anche noi siamo fragili e spesso la "notte" (del peccato, del tradimento, della violenza, del male) si affaccia nella nostra storia personale e mondiale: Anche in queste situazioni, Gesù è vicino a noi, non ci abbandona, ma ci aiuta a superare queste situazioni, come il nostro salvatore ed amico ed è pronto al perdono e alla misericordia: dobbiamo solo alzare il nostro sguardo su di Lui e riparare il nostro peccato.


Signore, aiutami a superare le "notti" della mia vita, guardando alla luce del tuo amore e confidando nella tua immensa tenerezza


La voce di d. Primo Mazzolari

«Noi possiamo tradire l'amicizia di Cristo; Cristo non tradisce mai noi, suoi amici. Anche quando non lo meritiamo, anche quando ci rivoltiamo contro di lui, anche quando lo rinneghiamo. Davanti ai suoi occhi, davanti al suo cuore, noi siamo sempre gli amici del Signore (...) Questa è la gioia: che Cristo ci dona perché ci ama, perché Cristo ci perdona, perché Cristo non vuole che noi ci disperiamo. Anche quando noi ci rivolteremo tutti i momenti contro di lui, ricordatevi che per lui noi saremo sempre gli amici.»

Omelia del Giovedì Santo del 1958 a Bozzolo"


D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it