Omelia (16-03-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Gv 7,40-53

Gesù è fonte di acceso dibattito e di divisione, allora come oggi. Tutti lo vogliono tirare per la giacchetta, diventarne interpreti autentici e sgomitano per farsi ascoltare. Pone molti interrogativi il Nazareno: chi è veramente? È un falso profeta? Ma come potrebbe fare i prodigi che fa? È un impostore? E come può dire cose così sensate? È da Dio? No, perché contraddice l'insegnamento dei farisei... Allora? Anche le guardie del tempio, mandate ad arrestarlo (!) tornano a mani vuote, affascinate dal suo insegnamento. E scoppia un vespaio dentro il Sinedrio, il timido Nicodemo, discepolo ancora incerto, cerca di prendere le difese del Signore Gesù ed è accusato di essere poco preparato! Tutti tornano alle proprie case senza avere deciso, senza avere capito. Continua a dividere il Signore, a suscitare dubbi e perplessità. È davvero chi dice di essere? O un uomo divinizzato? È stato manipolato? Possiamo incontrare il Gesù storico spogliandolo della proclamazione di fede dei suoi adepti? Domande parzialmente irrisolte che ci rimandano ad un inquietante interrogativo, non: "Chi è Gesù?" ma: "Chi è Gesù per me?"