Omelia (09-04-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Gv 3,7-15

Ora tutto è chiaro. Ora che il Signore risorto illumina la mente e il cuore dei discepoli, tutto acquista un senso e una dimensione diversa. Così i discepoli riprendono in mano le parole del Maestro e le rileggono alla luce di ciò che è avvenuto. Fra i vari episodi uno in particolare acquista un significato nuovo: l'incontro di Gesù con Nicodemo, capo dei farisei. È Nicodemo stesso, divenuto discepolo, a parlarne. È andato da Gesù di notte per imbarazzo: il Nazareno è un personaggio particolare, è rischioso frequentarlo, meglio farlo di nascosto. E Gesù lo aveva invitato ad uscire dai suoi schemi mentali, a rinascere dall'alto. Nicodemo, allora, aveva tentennato: tutta la sua preparazione teologica non gli era servita davanti all'enigma proposto da Gesù. Alla luce del risorto tutto è chiaro; anche quel curioso riferimento all'episodio dei morsi dei serpenti velenosi aveva un significato: come Mosè aveva fatto fondere un serpente in bronzo per poi innalzarlo, così che gli ebrei morsicati dai serpenti potessero guarire, così Cristo, innalzato sulla croce, libera i discepoli dal morso del peccato e della morte. Anche noi siamo invitati a rileggere la nostra vita alla luce della resurrezione...