Omelia (05-04-2015) |
Wilma Chasseur |
L'ora della luce Vinta è la morte! Sconfitte le tenebre! I cieli, che fino alla morte di Gesù erano rimasti chiusi, impenetrabili ed inaccessibili, di colpo si riaprono. I giusti dell'Antico Testamento che aspettavano con trepidazione questo grandioso avvenimento, esultano nel sentire la voce del Salvatore che li chiama: "Sorgi o tu che dormi, prigioniero della morte e degli inferi, svegliati dal sonno, è giunta l'ora della tua liberazione ". E' questa la stupenda realtà pasquale: abbiamo un Salvatore che dice anche a noi: risorgi o tu che giaci ancora nel sepolcro, prigioniero del peccato e delle tenebre, Io li ho vinti e distrutti entrambi. Alzati e rivestiti di luce! Volgi il tuo sguardo a Colui che hanno trafitto, guarda ad Oriente da dove viene il tuo Sole che sorge per liberare "quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte". E' questa la BUONA NOVELLA: abbiamo un Salvatore che ci salva, non una volta per tutte, ma ogni giorno, ogni ora, dai nostri sbandamenti, oscuramenti e tradimenti vari! Grazie al Suo sacrificio e alla sua presenza in noi, possiamo ogni giorno passare dalle tenebre del male allo splendore della luce, e diventare - da tenebrosi che eravamo - splendenti di luce! Se i Vangeli delle scorse domeniche, manifestavano la grande misericordia di Gesù, l'avvenimento di oggi fa risaltare la Sua onnipotenza: infatti non è sceso dalla Croce mentre era ancora vivo, come lo sfidava a fare la plebaglia, ma è uscito vivo dal sepolcro dopo che era già morto! Finché un uomo muore e poi non risorge, è sicuro che è solo un uomo, ma quando un uomo muore e poi risorge, è altrettanto sicuro che non è più solo un uomo: non può essere che Dio! E Dio in persona! Perché oltretutto di quell'Uomo - per quelli che lo vorrebbero solo uomo - non si è mai e poi mai trovato il cadavere. Vediamo nel Vangelo le donne che preparavano gli unguenti, le erbe e gli aromi per andare ad imbalsamare quel corpo: Ebbene quel corpo non l'hanno trovato, né nel sepolcro, né fuori né nei paraggi. Mentre le donne preparavano gli aromi, lui stava già risorgendo da morte. Ed è vivo ancora oggi con il Suo corpo glorioso e vivrà per i secoli dei secoli. Sì, Gesù Cristo vive, anzi è il vivente. Ed è una realtà storica! Non è un simbolo, né un mito: io non sarei qui a scrivere se Lui non fosse vivo e presente con il suo Spirito (non sarei capace di parlare di un mito o di un essere leggendario) e voi non sareste qui a leggermi, perché -ne sono certa- non vi interesserebbe leggere la storia di uno che non è mai esistito e che non cammina con voi ogni giorno, dandovi forza e coraggio per andare avanti. Coraggio dunque, amici: non siamo soli nel cammino. Colui che passava per le contrade della Palestina, attraversa ancora le nostre strade e le nostre vite, parla al nostro cuore e oggi si eleva in alto, vincitore anche della morte, per dirci che è andato a preparaci un posto. E per dirci che neanche noi saremo destinati a rimanere per sempre nel sepolcro, ma risorgeremo pure noi per rivestire un corpo di luce e di gloria. Per i secoli dei secoli. |