Omelia (08-05-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Gv 16,12-15

Non siamo in grado di portare il peso di tutta la verità, perciò il Signore ci porta alla verità gradualmente. Come un bambino non può fare indigestione di tutte le nozioni del mondo, e imparare di colpo tutto ciò che c'è da sapere nella vita, così il Signore fa con noi. Dio ha detto e dato tutto, certo, ma siamo noi ad aprirci all'azione dello Spirito per capire come interpretare e vivere quanto il Signore ha detto. Noi cattolici crediamo che la Rivelazione si sia chiusa con la morte dell'ultimo apostolo (perciò le rivelazioni private, anche le poche riconosciute non sono in alcun modo vincolanti!) e il deposito della fede è completo. Ma la Chiesa, grazie all'aiuto dello Spirito, continua a scrutare le Scritture per cogliervi le mille sfumature che contiene e poter capire quanto il Signore ci vuole svelare. Anche per noi, personalmente, è così: credere è un percorso che dura tutta la vita e la conversione un atteggiamento interiore che ci coinvolge ogni giorno. Non siamo mai definitivamente credenti ma sempre cercatori della novità della presenza di Dio. Invochiamo lo Spirito, allora, per non restare inchiodati alle nostre posizioni!