Omelia (21-05-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Mc 9,30-37

Non solo gli apostoli cercano ingenuamente di sostituirsi al Maestro, ma peggiorano la situazione subito dopo. No, non hanno affatto capito l'intenzione di Gesù e mentre questi vede profilarsi all'orizzonte la sconfitta e la croce, loro ancora discutono su quali posti occupare nel nuovo Regno (tutto terreno) che pensano stia per iniziare. Ciechi e illusi, idioti come noi sempre in cerca di visibilità, in costante ricerca di approvazione. Vedono la gloria senza guardare alla croce, pensano di superare ogni fatica con eleganza, non mettono in conto il fallimento e la morte di sé. Gesù ha appena parlato della sua dipartita, dell'ostilità crescente nei suoi confronti che, pure, è disposto ad affrontare. E invece di ricevere sostegno, incoraggiamento da coloro che con lui hanno vissuto giorno e notte per molto tempo, deve mettersi da parte e tornare ad insegnare. Tenerissimo Signore che non guarda alla propria preoccupazione e veste i panni del rabbino, ponendosi a sedere e mettendosi ad insegnare! Dobbiamo imitare i bambini, non nel senso di essere infantili, ma nella semplicità del cuore di chi si fida, come i bambini si fidano ciecamente degli adulti.