Omelia (03-06-2013) |
Paolo Curtaz |
Commento su Mc 12,1-12 La misura è colma, la tensione si taglia col coltello, non ci sono più spazi di manovra. Gesù ha parlato di Dio apertamente, col cuore in mano, pieno di fiducia sperando di cambiare il cuore indurito di chi pensava di conoscere perfettamente la Legge. Gerusalemme, invece, è ben diversa dalla sua provinciale Galilea: qui le persone sono smaliziate, abituate a tutte le novità e il tempio troneggia con la sua imponenza. Gesù è stato prima guardato con curiosità, poi con compatimento, infine con malcelato fastidio: chi si crede di essere questo falegname che si è improvvisato profeta? Ora la misura è colma: Gesù va zittito. Definitivamente. La tragica parabola dei vignaioli omicidi rivela lo stato di tensione che sta sperimentando Gesù. E la follia dell'essere umano che si convince di potere impadronirsi dell'eredità uccidendo il figlio! Quando pensiamo di essere i proprietari della vita, del Creato, della storia, quando togliamo di mezzo il legittimo proprietario, finiamo col distruggere tutto. Viviamo, oggi, con la consapevolezza che tutto è un dono per potere riconoscere nelle cose che sperimentiamo la splendida e discreta presenza salvifica di Dio. |