Omelia (05-06-2013) |
Paolo Curtaz |
Commento su Mc 12,18-27 L'allegra disputa sulla vedova ammazza-mariti è una farsa per mettere in difficoltà il Signore Gesù: i sadducei, conservatori, non ammettevano le novità della Legge orale e la devozione dei farisei. Farisei che, fra i molti difetti, avevano il pregio di approfondire il tema della sopravvivenza delle anime, riprendendo e sviluppando una visione molto simile alla nostra attuale. I sadducei perciò, non credevano alla resurrezione e l'assurdo caso proposto a Gesù è costruito su misura per metterlo in difficoltà. L'importanza della conservazione del nome famigliare obbligava una vedova ad avere un figlio dal fratello del marito defunto per tutelarne la memoria. Norma che a noi fa rabbrividire e che va contestualizzata nella logica tribale che l'ha voluta. Di chi è moglie questa povera donna che ha passato un fratello dopo l'altro? Gesù ne esce (bene) ridicolizzando la questione posta: nel Regno non ci sono né mariti né mogli. Ma la cosa che mi piace è lo stile con cui argomenta la sua riflessione: il Maestro conosce e interpreta la Scrittura: il Dio dei patriarchi, presentandosi a Mosè, li nomina come se fossero vivi. Semplicemente grandioso ed efficace! |