Omelia (14-06-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Mt 5,27-32

È esigente Gesù. Smonta pezzo per pezzo le nostre interpretazioni annacquate delle sue richieste... Quante volte ci avviciniamo alla fede come se Dio fosse l'Agenzia delle Entrate: le tasse bisogna pur pagarle, ma meno se ne pagano e meglio è! A qualcosa bisogna pur credere, ma se per credere bisogna anche convertirsi, allora contrattiamo il minimo sindacale. Negli affetti, ad esempio: qualche pensiero osceno non fa certo male, qualche fantasia non procura danni, tanto poi resto fedele al mio coniuge... Gesù propone un atteggiamento completamente diverso: Dio ha voluto sin dall'inizio la coppia, un uomo e una donna che si amassero per tutta la vita, compagni di viaggio verso la pienezza. L'interpretazione riduttiva e maschilista del rapporto di coppia non è il sogno di Dio, non è il progetto che egli ha voluto. Gesù ce lo ricorda, dicendo che vale la pena di sacrificare ogni cosa per perseguire questo sogno, per realizzare questo progetto. Prendiamo sul serio le parole del Maestro: la fede può davvero illuminare e cambiare radicalmente la nostra vita, anche quando si tratta della vita affettiva e di coppia. Che bello poterlo dire in questi fragili tempi in cui si ha paura di amare!