Omelia (22-06-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Mt 6,24-34

Ci si commuove ogni volta che si legge questa straordinaria pagina del discorso della montagna. Gesù, lo abbiamo visto, ridefinisce l'interpretazione della Legge orale riportandola alla sua origine, distinguendo l'intenzione originaria di Dio dai compromessi derivanti dalle tradizioni degli uomini. Il suo linguaggio, perciò, è spesso diretto, asciutto, anche severo. Eccetto qui. Dopo avere chiesto a noi discepoli di cercare l'unico vero tesoro che conta, Gesù, sorridendo, ci invita ad avere fiducia, a guardarci intorno per vedere come Dio si occupa anche dell'erba dei prati e degli uccelli del cielo. Facciamo bene ad occuparci di noi stessi e dei nostri cari, a vivere con equilibrio e consapevolezza, a pianificare le nostre spese, certo. Ma occorre sempre fidarsi della Provvidenza, sapere e capire che siamo preziosi agli occhi di Dio. La nostra vita diventa, allora, un equilibrio da raggiungere fra l'agire con intelligenza e scaltrezza nelle cose economiche e la priorità da attribuire all'iniziativa di Dio. Siamo nelle sue mani, nelle mani di un Dio poeta che si diverte ad osservare i gigli e i passeri. Con questa consapevolezza concludiamo la nostra settimana con un bel sorriso stampato nel cuore!