Omelia (05-04-2015)
don Roberto Rossi
Cristo, nostra speranza è risorto, e vive con noi

"Nella grande Veglia Pasquale, in cui risuona nuovamente l'Alleluia, celebriamo Cristo Risorto centro e fine del cosmo e della storia; vegliamo pieni di speranza in attesa del suo ritorno, quando la Pasqua avrà la sua piena manifestazione.

A volte il buio della notte sembra penetrare nell'anima; a volte pensiamo: "ormai non c'è più nulla da fare", e il cuore non trova più la forza di amare... Ma proprio in quel buio Cristo accende il fuoco dell'amore di Dio: un bagliore rompe l'oscurità e annuncia un nuovo inizio, qualcosa incomincia nel buio anche quando è profondo. Ma proprio in questo buio Cristo vince e accende l'amore. La pietra del dolore è ribaltata lasciando spazio alla speranza. Ecco il grande mistero della Pasqua! In questa santa notte la Chiesa ci consegna la luce del Risorto, perché in noi non ci sia il rimpianto di chi dice "ormai...", ma la speranza di chi si apre a un presente pieno di futuro: Cristo ha vinto la morte, e noi con Lui. La nostra vita non finisce davanti alla pietra di un sepolcro, la nostra vita va oltre, con la speranza in Cristo che è risorto proprio da quel sepolcro. Come cristiani siamo chiamati ad essere sentinelle del mattino, che sanno scorgere i segni del Risorto, come hanno fatto le donne e i discepoli accorsi al sepolcro all'alba del primo giorno della settimana, la mattina di Pasqua".

Prendiamo da papa Francesco l'indicazione profonda per un rapporto vero e vitale con Gesù il Signore: "Gesù Cristo ci ama, ha dato la sua vita per salvarci, e adesso è vivo al nostro fianco ogni giorno, per illuminarci, per darci forza, per liberarci, per darci speranza, pace, gioia"

Ci proponiamo come meta che le persone delle comunità cristiane portino avanti la nuova evangelizzazione, parlando, a più gente possibile, di Gesù risorto e vivente, della fede, del vangelo, dei valori umani e cristiani che costituiscono il fondamento di ogni esistenza.


Perché molte volte si rimane molte volte nell'indifferenza o nella passività religiosa, si ha paura di affrontare o di portare il dialogo sulle realtà che ci devono interessare come cristiani; ci sono omissioni oppure occasioni che non vengono colte o non vengono sfruttate; anche nei praticanti non c'è la stessa preoccupazione che si ha di andare a messa quanto di trovare un tempo preciso da dedicare all'apostolato dell'evangelizzazione.

La parola del Signore che risuona nella Chiesa, invece, ci invita così: "Il cuore del Vangelo è la bellezza dell'amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto", "Il primo annuncio è sempre: Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti" "E' l'annuncio che risponde all'anelito di infinito che c'è in ogni cuore umano" (EG 36. 164.165)

Allora: "E' vitale che oggi la chiesa esca ad annunciare Cristo Risorto e il suo Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura", "Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito" (EG 23, 33)

Ecco l'impegno e l'annuncio: ANDATE e TESTIMONIATE la FEDE: "Il Signore è risorto... è veramente risorto!"