Omelia (12-04-2015) |
don Marco Pratesi |
Ruminare i Salmi - Salmo 118,18 (II domenica di Pasqua, anno B) CEI Il Signore mi ha castigato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte. TILC Il Signore mi ha colpito duramente, ma non mi ha lasciato morire. 1Giovanni 5,3 In questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Giovanni 20,27 Gesù disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Ambrogio: Dio castiga chi accoglie come figlio, ma certo non lo consegna alla morte. Bruno di Segni: Qui si parla della morte dell'anima, che muore quando si separa da Dio. Bruno di Colonia: Qui "castigo" va inteso come purificazione: attraverso le sofferenze e la stessa morte Dio ci libera dalla morte eterna. Ildegarda di Bingen: Mediante la penitenza, non morirò per i peccati nella perdizione infernale. Liturgia (sacramento della riconciliazione, congedo del penitente): La passione di Gesù Cristo nostro Signore, l'intercessione della beata Vergine Maria e di tutti i santi, il bene che farai e il male che dovrai sopportare ti giovino per il perdono dei peccati, l'aumento della grazia e il premio della vita eterna. L'esperienza della misericordia di Dio nell'incontro col Risorto, mi salva dalla morte, mediante fede, speranza e carità.
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