Commento su Gv. 6, 35; 37-39
"Gesù rispose loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno."
Gv. 6, 35; 37-39
Come vivere questa Parola?
"Io sono " è "il Nome" con il quale Dio si è rivelato a Mosè (Es 3,14). Qui il predicato rivela chi è e cosa fa questo Nome: è il pane che comunica la sua vita a chi lo mangia. Siamo al livello più alto della comprensione del segno. Il pane, la vita che desideriamo e riceviamo è Gesù stesso. Il Figlio che dà la vita per noi per obbedire alla Volontà del Padre ci dice chiaramente qual è questa Volontà: quella di comunicarci la Sua Vita, il Suo Amore, perché l'ultimo giorno sia per tutti vita e non morte.
Signore Gesù, "Tu sei" Colui che con il Padre, fin dalla creazione del mondo, hai una sola, unica Volontà, quella di entrare in relazione con noi. E il tuo compimento è strabiliante perché non solo cammini con noi, parli con noi, ma arrivi a vivere in noi! Quale intimità più grande? Aiutami Signore a non "perdere neppure una briciola" del tuo essere Pane per me!
La voce di un testimone
"Gesù, Pane degli angeli, cibo degli eletti, nostro pane quotidiano, più di ogni altro nutriente e fragrante di dolcezza (...). In te sempre siano fissi, sicuri e fermamente radicati il mio cuore e la mia mente".
S. Bonaventura
suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it