Omelia (24-04-2015)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gv 6,52-57

"Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: "Come può costui darci la sua carne da mangiare?". Gesù disse loro: "In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me."

Gv 6,52-57


Come vivere questa Parola?

Gesù ci dice che Lui e solo Lui ci dona la vita eterna. Qui, mangiare (in greco "phàgô" o "esthíô") diventa "masticare, triturare con i denti (in greco "trôgô"). La sua carne è da masticare per essere assimilata bene, in modo da ricevere le sua energia vitale. Il frutto del masticare è dimorare in Lui, cioè essere in comunione di quella vita che è propria dell'amore. L'amore non è con-fusione, per cui uno sopprime l'altro, l'amore è comunione: reciproco dimorare l'uno nell'altro, abitare ed essere abitati dall'altro. Solo masticando Lui potremo vivere di lui, da lui e per lui: l'amato diventa la vita di chi lo ama. "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me"(Gal 2,20): è il Mistero fecondo e liberante dell'Amore!


Signore Gesù ogni volta che entri in me, trasformami in Te, perché anch'io come Paolo possa dire: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me".


La voce di un testimone

"Cristo, mia dolce rovina, gioia e tormento insieme tu sei. Impossibile amarti impunemente. Dolce rovina, Cristo, che rovini in me tutto ciò che non è amore, impossibile amarti senza pagarne il prezzo in moneta di vita! Impossibile amarti e non cambiare vita e non gettare dalle braccia il vuoto e non accrescere gli orizzonti che respiriamo."

Padre Turoldo


suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it