Omelia (26-04-2015) |
don Roberto Rossi |
Buon pastore per ciascuno e per tutti Molte sono le immagini con cui Gesù si presenta e ci fa conoscere la sua persona, la sua opera, la sua missione. Una delle immagini più belle è quella del pastore. "Io sono il buon pastore". Certamente ci sono tanti pastori, ma Lui è il pastore buono, unico, pieno di amore, che è talmente donato al suo gregge fino ad essere disposto a dare la vita per le sue pecore. Già questa immagine era stata rivelata nell'Antico Testamento, quando Dio dice che, siccome tanti pastori non hanno servito, ma sfruttato il gregge, Lui stesso si prenderà cura del suo gregge e pascerà con amore e attenzione a ciascuna delle sue pecore. Nel vangelo Gesù esprime i suoi sentimenti e il suo atteggiamento nella parabola della pecora che si è smarrita e che Lui va a cercare, lasciando le 99 al sicuro, e non si dà pace finché non ha trovato quella perduta. Ritrovatala, se la pone sulle spalle e la riporta con gioia nel gregge. Gesù è il buon pastore così: ama ciascuno di noi, ci conosce personalmente e nell'intimo, ci dà vita, ci viene a cercare, ci porta al sicuro. Lui ha dato la sua vita per le pecore, per ciascuno e per tutti. "Mi ha amato e ha dato se stesso per me", come dice S. Paolo. Gesù ha vissuto tutto questo con la sua morte e risurrezione: Gesù è il crocifisso risorto, il salvatore del suo gregge, che è l'umanità, il salvatore di ciascuno. Come dice Pietro nella sua lettera. Egli è "la pietra, scartata dai costruttori, che è diventata pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza". E' così che Gesù ci ha salvati e ci ha dato la possibilità di essere figli di Dio. Forse siamo un po' abituati a questa espressione, ma questa è una realtà enorme, che non avremmo mai immaginato. Questa è la grandezza dell'amore infinito di Dio, questa è la grandezza di ogni persona umana: non solo una qualche realizzazione terrena, ma essere figlio di Dio per sempre. "Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio e lo siamo realmente... noi saremo simili a Lui, perché lo vedremo così come egli è". (Lettera di Giovanni). Dio Padre ci ha amati così tanto nel Figlio suo Gesù, nostro buon pastore. Quale rapporto personale allora possiamo stabilire e vivere con Dio che è Padre, con Gesù, che è pastore, guida, sostegno e salvezza! E Gesù afferma per sé e lo dice a noi: "Ho altre pecore che non provengono da questo recinto, anche quelle devo guidare: ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge con un solo pastore". Non ci si ferma, ma si rimane costantemente aperti alla missione, per andare a cercare chiunque ha bisogno della luce e della forza dell''amore di Dio e del vangelo di Gesù. Qui comprendiamo il valore e la necessità della preghiera per le Vocazioni: sull'esempio di Gesù, tutta la Chiesa è chiamata a svolgerla sua missione pastorale e in essa sono necessari tanti "buoni pastori" che sull'esempio di Gesù cerchino i fratelli, li aiutino, offrano loro il vangelo e la grazia del Signore. |