Omelia (13-08-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Mt 18,1-5.10.12-14

Oggi per noi è scontato quanto dice il Signore: i bambini sono importanti, al centro dell'attenzione di Dio, in cima alle sue preoccupazioni. Ma lo diciamo proprio perché il Maestro Gesù ci ha illuminato, ci ha aiutato a capire! I bambini non sono mai stati considerati granché dalle diverse civiltà. Anche al tempo di Gesù i bambini erano considerati come "non ancora uomini", davano fastidio, non dovevano disturbare. Gesù, invece, li propone come modelli di discepolato! Non perché dobbiamo essere infantili ma perché, come loro, dobbiamo capire al volo la scelta del pastore che corre a cercare la pecora smarrita. Diventare adulti, insieme ad evidenti vantaggi, porta con sé il rischio di diventare cinici e di vivere nel disincanto. Impariamo dai bambini a fidarci di Dio, a vedere la realtà con lo sguardo trasparente che abbiamo ricevuto dal Signore e che, purtroppo, rischiamo di appannare. E facciamolo difendendo l'infanzia: ancora troppi bambini, nei paesi in via di sviluppo, non possono studiare e giocare, condannati al lavoro o, nel peggiore dei casi, addestrati alla guerra. In occidente, spesso, i bambini sono le prime vittime di separazioni rissose e assurde. Abbiamo da convertirci...