Omelia (14-08-2013) |
Paolo Curtaz |
Commento su Mt 18,15-20 Il vangelo di oggi ci offre uno spaccato interessante di quella che era la prassi penitenziale delle primissime comunità cristiane. Succedeva, allora come oggi, di doversi confrontare con momenti di tensione all'interno delle comunità, di fratelli e sorelle che, dopo un primo momento di conversione, si allontanavano dalla nuova strada... Come comportarsi in questi casi? Gesù offre un percorso rispettoso e pieno di buon senso: un fratello si fa carico di chi è in difficoltà, gli parla in amicizia, in privato, se non viene ascoltato intervengono altri due fratelli. Se ancora non succede nulla, allora, interviene la comunità. È un meccanismo di gradualità che si fa carico di chi sta sbagliando senza umiliarlo, senza costringerlo, aumentando progressivamente la forza di persuasione. Quanto è diverso da ciò che avviene oggi! Nella maggior parte dei casi a nessuno interessa cosa fanno gli altri, in chiesa nemmeno ci si conosce! Poi se qualcuno sta sbagliando è quasi impossibile che ci sia tra noi chi se ne faccia carico, meglio spettegolare alle spalle, creando danni enormi... Impariamo da questo vangelo a vivere seriamente e cordialmente il nostro essere comunità! |