Omelia (27-08-2013) |
Paolo Curtaz |
Commento su Mt 23,23-26 È una questione di proporzione, di equilibrio, di priorità. I farisei ormai mettevano tutto sullo stesso piano: non nella teoria, ricordiamoci che il più grande rabbino dell'epoca, Hillel, proponeva una graduatoria nell'importanza dei comandamenti, come Gesù; ma nella pratica. Per una religiosità basata essenzialmente sul "fare", sull'osservanza scrupolosa dei precetti era fondamentale praticare con precisione ogni più piccola indicazione. Ma il risultato era che non si riusciva più a distinguere cosa era davvero importante... Così accade anche a noi oggi, purtroppo. Esiste una priorità di verità nella nostra fede, come ci ha ben ricordato il Concilio, e dobbiamo renderla evidente in ogni momento! Non tutto è uguale allo stesso modo e molte verità sono consequenziali ad altre. Capisco la proposta cristiana sulla sessualità solo dopo avere scoperto la bellezza del modo nuovo di vedere l'umanità proposto da Cristo. Capisco il valore della preghiera solo quando vi trovo il sorriso del Padre! Troppo spesso, nelle nostre comunità, si attribuisce la stessa importanza ai grandi misteri della fede e alle consuetudini del parroco! Diamoci una scossa, ristabiliamo una priorità nelle nostre comunità per essere credibili! |