Omelia (04-09-2013) |
Paolo Curtaz |
Commento su Lc 4,38-44 Non è più la sinagoga il luogo dell'incontro con Dio, ma la casa. E nella casa in cui Dio sceglie di abitare avviene il primo miracolo: la suocera di Pietro è guarita per servire. La comunità dei cristiani è guarita per servire i fratelli che premono alla soglia. È la soglia il luogo dell'evangelizzazione, il luogo dell'annuncio. La Chiesa è chiamata a diventare la soglia fra il mondo e Dio. Gesù, rubando tempo al sonno, si ritira in preghiera per trovare forza nel Padre: più siamo travolti dalle cose da fare e più dobbiamo avere il coraggio di trovare del tempo per stare con Dio e vivere di Lui. La preghiera prolungata lo porta ad una decisione: non resterà a Cafarnao dove, pure, ora è famoso e la sua opera efficace, ma andrà per altri villaggi della Giudea. Anche noi siamo chiamati ad imitare il Signore: a diventare soglia di accesso a Dio, proprio perché guariti nel profondo, ad attingere la forza del nostro annuncio da una prolungata preghiera quotidiana, ad annunciare il Signore ovunque, senza costruirci un piccolo feudo in cui rassicurarci a vicenda diventando dei piccoli professionisti del sacro. Aria, gente, imitiamo il Signore e facciamo uscire il vangelo dalle sacrestie impolverate! |