Omelia (30-09-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Lc 9,46-50

Gesù è diventato famoso visto che un esorcista usa anche il suo nome per cacciare i demoni. Normalmente gli esorcisti, mezzi maghi e mezzi stregoni, usavano alcune formule infarcendole di nomi di patriarchi e profeti. Fra questi i discepoli sentono anche l'uso del nome di Gesù e se ne rammaricano, dal momento che questo tale non fa parte del gruppo dei Dodici. Gesù sorride bonariamente e dice loro di lasciar perdere, di andare all'essenziale, di non prendersela. Comunque costui tenta di compiere un gesto di bene e il nome del Maestro non viene usato invano. Allarga il cuore l'ampiezza di visione di Gesù (molto meno la nostra) che non si scandalizza davanti ad una manifestazione di fede alle soglie della superstizione (e quante ancora ne vediamo!) e che cerca di cogliere il positivo in ogni briciola, anche quando proprio si fa fatica a vederlo! Non arroghiamoci il diritto di avere l'esclusiva del vangelo, di essere gli unici depositari autentici dell'interpretazione della Scrittura: la larghezza del cuore di Dio semina germi di speranza e di bene anche nel cuore di persone apparentemente lontane dalla nostra esperienza di Chiesa.