Omelia (12-10-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Lc 11,27-28

È un cuore di mamma mediterranea quello che si alza dalla folla. Un complimento che suscita imbarazzo e ilarità fra i discepoli che stanno ascoltando il Signore. Una mamma che invidia la mamma di Gesù, la fortuna che ha avuto nell'avere un figlio così bravo e famoso di cui potersi vantare! Gesù non si fa spiazzare e, sorridendo, ribatte: ancora meglio è accogliere la Parola e realizzarla. Come già detto altrove, il Signore propone un nuovo legame fra i discepoli, un legame basato sulla conoscenza di Dio, sulla condivisione di un progetto, sulla meditazione fattiva della Parola di Dio. È un modo completamente nuovo di vedere le relazioni famigliari, fecondate, santificate e superate dalla nuova prospettiva evangelica. Beati noi che abbiamo la fortuna immensa di avere accolto il Vangelo col cuore spalancato! Beati noi che scrutiamo la Parola ogni giorno per trovarvi luce e pace! Beati noi che viviamo in questo mondo con lo sguardo rivolto verso le cose invisibili che lo abitano! Beati noi che cerchiamo di scrutare e rintracciare il grande progetto di Dio negli eventi tumultuosi di questo mondo! Beati noi!