Omelia (07-11-2013) |
Paolo Curtaz |
Commento su Lc 15,1-10 Eccolo qui il cuore del vangelo di Luca che svela il cuore di Dio! Tre parabole, oggi ne leggiamo due, poste al centro fisico dello scritto lucano, tralasciate dagli altri evangelisti e che hanno scosso in profondità il cuore del discepolo pagano, di Saulo diventato cristiano. Dio è come un pastore che cerca la pecora scappata e fa festa dopo averla ritrovata caricandosela sulle spalle. Non la percuote, stanco e snervato per il tempo perso a cercarla, ma la copre di attenzioni. Dio è come una brava massaia che ha smarrito una moneta e passa il tempo a cercarla finché non la trova e organizza poi una festa con le vicine (costata molto più della moneta ritrovata, immagino!) per manifestare la sua gioia. Dio fa festa, Dio ci cerca, Dio è un generoso. Nulla a che vedere col Dio piccino che portiamo nel cuore, il Dio dagli orizzonti limitati (come i nostri) avaro di emozioni, sempre serioso, custode del diritto e della giustizia. Nulla a che vedere con il Dio delle nostre paure e delle nostre celebrazioni asfittiche, rinsecchite, zoppicanti che manifestano non gioia ma stanca abitudine. Il Dio scoperto da Luca è così. Così è il Dio raccontato da Gesù. Volete ancora tenervi il vostro? |