Omelia (27-11-2013) |
Paolo Curtaz |
Commento su Lc 21,12-19 Una cosa negativa e brutale, essere condotti davanti ai tribunali, essere perseguitati, diventa l'occasione per manifestare la potenza di Dio, per parlare del vangelo, per annunciare l'inatteso volto di Dio. Gesù è davvero straordinario nel suo ottimismo! Ma ciò che dice è assolutamente vero: senza essere degli eroi, senza essere particolarmente preparati o bravi, senza avere lauree e dottorati in teologia possiamo dare testimonianza al Signore con la nostra fede e le nostre parole anche in contesti di disagio e di persecuzione. E tale testimonianza, da sempre, porta a nuove conversioni, a nuove scoperte, a nuovi cristiani. Stiamo vivendo un momento in cui l'odio verso i cristiani cresce esponenzialmente e non solo nei paesi musulmani ma anche nella nostra Europa tollerante con tutti eccetto con gli insopportabili cristiani! Forse succederà di dover rendere testimonianza al Signore con la vita, Dio non voglia. E non sappiamo se saremo in grado di mettere la sua Parola al centro e di essere capaci di rendergli onore con le nostre parole e i nostri gesti. Certamente lo saremo se fin da ora spalanchiamo il nostro cuore all'accoglienza ardente della sua presenza... |