Omelia (10-12-2013)
Paolo Curtaz
Commento su Mt 18,12-14

Cristianesimo anno zero: con questo spirito vogliamo tornare alle origini e prendere molto sul serio l'invito alla conversione che la Chiesa sta vivendo. In un mare in tempesta il Signore ci chiede di vivere con serietà il vangelo e questo tempo di avvento ci permette di tornare all'essenziale, al volto del Dio da raccontare, alla purificazione della fede. E questa purificazione passa anche attraverso il cambiamento dell'orribile idea di Dio che troppo spesso ci siamo costruiti. Ancora oggi Gesù ci ricorda qual è il Dio che stiamo per accogliere, che vogliamo far rinascere nei nostri cuori: un pastore che va in cerca della pecora perduta, che vuole che nessuno mai vada perso. Un Dio colmo di ogni tenerezza e di ogni verità, non un Dio "babbo natale" pacioccone e fesso, ma un Dio adulto che ci tratta da adulti. Se nel passato noi cristiani abbiamo spesso coperto il vero volto di Dio con la maschera del giudice inflessibile, oggi corriamo invece il rischio di annacquarlo con una visione fintamente buonista. Dio è buono, certo, ma a caro prezzo ha pagato la nostra salvezza. Riscopriamo il volto del pastore che sa dove condurci.