Omelia (16-12-2013) |
Paolo Curtaz |
Commento su Mt 21,23-27 Convertirsi al Dio di Gesù, lasciare che rinasca nei nostri cuori significa anche entrare nella logica dello Spirito, logica dinamica, mai prevedibile. Lo Spirito è come un vento che soffia dove vuole ci ricorda Gesù. Guai a volerlo incanalare, guai a volerlo stringere dentro logiche sane e sante, ma sempre e solo umane. Il problema, per i capi dei sacerdoti, è che Gesù parla senza patentino da predicatore! È vero: non fa parte della classe sacerdotale, non ha a che fare con uno dei rabbini dei farisei, non ha un ruolo particolare nelle rinata organizzazione del tempio... a che titolo annuncia? Certo, dietro questa risibile scusa c'è senz'altro l'invidia per un successo inatteso e ci si appella alla regola per non vedere la sostanza. Succede anche a noi così, purtroppo, ed anche nella Chiesa. Ci sono cattolici sempre pronti a rilasciare patentini di cattolicità, che la Chiesa si rifiuta di dare, e credenti più papisti del papa e più devoti di Dio. Gesù spiazza tutti proponendo come modello Giovanni Battista, da tutti considerato come un profeta, eppure ben lontano dall'essere incasellato nella gerarchia sacerdotale. Non mettiamo limiti alla fantasia di Dio! |