Omelia (20-12-2013) |
Paolo Curtaz |
Commento su Lc 1,26-38 Maria la bella abita a Nazareth, un piccolo villaggio sulle pendici del mondo, poco più di duecento abitanti fuori dalle rotte commerciali e dai grandi interessi. Nazareth non è mai citata nella Bibbia, primato poco invidiabile! Ma, secondo alcuni studiosi, a Nazareth vivono i Nazirei, una parte dei discendenti di Davide, fieri della loro appartenenza alla casata da cui, secondo le Scritture, avrebbe dovuto provenire il Messia. Il racconto dell'incarnazione ancora ci riempie di stupore e di poesia: nella quotidianità Dio chiede ad una acerba adolescente di prestargli il suo corpo, di diventare porta del cielo, per incarnarsi. Non ad una dea, non ad una potente nobildonna ma alla più piccola delle ragazze di paese. Questa è la logica di Dio che innalza sui troni gli umili e abbatte l'orgoglio dei saccenti. Maria parla col principe degli angeli alla pari, non ha timore, chiede informazioni, non vive sulle nuvole, sa bene cosa significa affrontare il futuro. È la concretezza che siamo chiamati ad avere anche noi discepoli del Signore per rendere presente nella nostra quotidianità la presenza di Dio. Il Signore ci aiuti in questo percorso! |