Omelia (10-05-2015)
padre Antonio Rungi
Dio accoglie tutti nelle braccia della sua misericordia

La sesta domenica del tempo di Pasqua, ci proietta quasi istintivamente alla celebrazione del giubileo della Divina Misericordia, indetto da Papa Francesco e che inizierà l'8 dicembre 2015, solennità dell'Immacolata Concezione e si concluderà il 30 novembre 2016, solennità di Cristo Re dell'Universo.
Basta dare una occhiata al testo degli Atti degli Apostoli che oggi costituisce il brano della prima lettura della liturgia della Parola di Dio di questa domenica, per rendersi conto di quanto sia vero il tema dell'accoglienza da parte di Dio di ogni persona, nella sua infinita misericordia, nel considerare la dimensione più autentica di un Dio amore e non di Dio solo giudice che condanna tutti.
Nel brano degli Atti degli apostoli, Pietro dice verità sacrosante circa Dio e le afferma con la consapevolezza di chi ha fatto un cammino di fede vera: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».
Un Dio aperto a tutti, che accoglie tutti, purché tra i tutti della terra ci siano i giusti, che lo amino sinceramente e amino ogni fratello nella verità e nella rettitudine. Un Dio quindi che è misericordia, amore, che ha le braccia spalancate verso ogni uomo e verso il mondo intero. Questo Dio che non incute timore o terrore, ma offre solo amore, è il Dio che Gesù Cristo ci ha rivelato, di cui ci ha parlato, in quanto questa parola di Dio si incarna e si realizza in pienezza proprio in Gesù Cristo.
Egli è la parola di Dio per eccellenza ed è la parola definitiva, nella quale ogni persona umana, a qualsiasi nazione appartenga, trova senso, valore e significato vero.
Un Dio amore, quindi, che lascia al suo Figlio di testimoniare questo amore infinito mediante la sua passione e morte in Croce, la più grande e stupenda opera dell'amore di Dio.

Il brano del vangelo di questa domenica dice esattamente tutto questo e lo afferma con le stesse parole che l'evangelista Giovanni mette sulla bocca di Gesù, in quanto diretto testimone di questi discorsi ed ascoltatore privilegiato di quanto Cristo ha detto nel suo ministero pubblico, fino alla sua Ascensione al cielo.

Nel testo di approfondimento che lo stesso san Giovanni apostolo ci offre nella sua prima lettera viene ribadita la centralità dell'amore Dio e dell'amore vicendevole; l'apostolo rivolge un vero appello e monito a tutti, non solo ai cristiani, con parole semplici ed incisive.
Il richiamo alla morte in croce di Cristo è un invito dell'apostolo a salire il monte dell'amore, che è lo stesso monte calvario, dove si è consumato il gesto più grande dell'amore di Dio per l'umanità.
Non c'è spazio per cristiani che non si amano sinceramente in Cristo. Solo chi fa dell'amore il centro della sua vita e l'impegno fondamentale in ogni circostanza della sua esistenza può definirsi e soprattutto essere un buon cristiano, uno che è entrato coscientemente nel cammino della santità, che è cammino di amore nel senso verticale ed orizzontale della direzione di marcia. Un insegnamento che diventa preghiera di ringraziamento e di lode, ma anche di presa di coscienza di quanto cammino c'è ancora da fare in noi, tra noi e in tutta l'umanità sul versante dell'amore vero e sincero: "O Dio, che ci hai amati per primo e ci hai donato il tuo Figlio, perché riceviamo la vita per mezzo di lui, fa' che nel tuo Spirito impariamo ad amarci gli uni gli altri come lui ci ha amati, fino a dare la vita per i fratelli.

In questa seconda domenica del mese di maggio, dedicato alla Madonna, nella quale celebriamo anche la festa della mamma, il nostro pensiero va a tutte le nostre madri, viventi e defunte, che ci hanno educati all'amore. Ma soprattutto il nostro pensiero va alla Madre di tutti, alla Beata Vergine Maria che è stata associata al mistero dell'amore infinito di Dio, perché è stata scelta quale madre purissima e castissima del Figlio di Dio, Gesù Cristo, fatto uomo nel suo grembo verginale per opera dello Spirito Santo.
A Maria, Madre del bell'Amore, chiediamo in questo giorno e sempre di aiutarci ad amare sempre più il Signor e di amore in lui sinceramente ogni fratello e sorella di questa terra. Amen.