Omelia (24-05-2015) |
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COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Paolo Matarrese Qualche anno fa un prete, parlando della missione della Chiesa di Roma diceva: "Noi dobbiamo essere come il Tevere che non passa ai margini della nostra città ma la attraversa nel mezzo, ci passa dentro fecondandola e contribuendo alla sua unica bellezza". Penso che questa immagine, pur nei suoi limiti, ci aiuti a cogliere il significato di questa festa di Pentecoste: Il Tevere è quello di sempre ma l'acqua che passa è quella di oggi. Così fa lo Spirito Santo nella Pentecoste: rende presente nei discepoli e in noi, l'amore di Cristo e la sua Parola spingendoci alla missione! Nella II lettura San Paolo ci propone il cammino dello Spirito Santo:"camminate secondo lo Spirito" cioè lasciare che il nostro oggi sia attraversato dallo Spirito Santo, potremmo chiamarli proprio i passi dello Spirito Santo! Ma di quali passi si tratta? la Parola di oggi ce ne propone almeno tre: -Il passo del figlio: nel vangelo Gesù dice che lo Spirito Santo "prenderà quel che è mio e ve lo annuncerà", lo Spirito Santo ci ripete costantemente oggi, ora, quello che è di Gesù: Figlio prediletto amato dal Padre! ce lo ricorda, ce lo mette nel cuore, fino a quando non cominciamo davvero a vivere da figli di Dio! San Paolo dice "L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo che ci è stato dato" (Rm 5,5). Non ci basta di sapere che Dio è un Padre che ci ama ma abbiamo anche bisogno di risvegliare costantemente questo amore divino che è in noi, che ci da il coraggio di guardare la nostra storia accompagnati dalla misericordia di Dio che è sempre pronto a perdonarci! Abbiamo bisogno come il pane di fare questo passo del figlio nella nostra vita per non rimanere schiavi dei sensi di colpa o delle nostre idealizzazioni di perfezione e coerenza che tendono a farci vedere sempre in maniera mediocre il nostro oggi e le nostre scelte! Bello nel vangelo che Gesù dice "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità". I discepoli infatti devono ancora fare l'esperienza dell'essere perdonati e amati fino alla fine da Gesù. Pietro e gli altri devono ancora fare l'esperienza fondante che li renderà Chiesa: uomini amati e perdonati gratuitamente da Cristo che si offre rendendoci figli e fratelli! Questo avviene attraverso il dono dello Spirito Santo! Ecco perché alcuni pesi della nostra vita possono essere portati soltanto ascoltando lo Spirito Santo in noi che ci ricorda sempre l'amore misericordioso di Dio e ci permette di affrontare il nostro futuro con speranza e fiducia senza sentirci mai soli! -Il passo verso il frutto: sempre nella seconda lettura San Paolo fa una distinzione tra le opere (della carne) e il frutto (dello Spirito Santo). Egli non vuole assolutamente esprimere un contrasto tra il corpo come elemento negativo e lo Spirito come elemento positivo invece è interessante evidenziare la contrapposizione tra opere (plurale) e frutto (singolare): le opere sono quelle che fanno esclusivamente riferimento alla soddisfazione del mio bene. Abbiamo bisogno di fare opere, tante opere, per "stare bene" accaparrandoci il riconoscimento degli altri fino a sentirci migliori di loro. Fare e possedere freneticamente tante opere nella speranza che possano riempire il vuoto che spesso ci portiamo dentro ma non fanno altro che disperderci ancora di più! Alle opere San Paolo contrappone il frutto (uno!) dello Spirito: l'Amore che si manifesta in diversi modi! Lo Spirito Santo in noi spinge verso ciò che può veramente superare le lacerazioni interiori che viviamo dirigendo i nostri passi verso il frutto e il fine naturale della nostra vita: amare gli altri! Il brano del vangelo che abbiamo proclamato questa domenica è preceduto dall'immagine della vite e dei tralci, Gesù usa l'esempio della vite che è l'unico legno che non serve a nulla se non a fare uva, o fa uva o è un legno inutile! Così lo Spirito Santo in noi, ci spinge verso ciò che ha come punto di partenza non il mio bene ma il bene dell'altro perché soltanto così la nostra vita trova la sua realizzazione, il suo frutto e ci fa stare in armonia! Allora tutto ciò che ci fa uscire verso la solidarietà, la comunione, la fraternità sono i passi dello Spirito Santo che spinge la nostra vita a dare il suo frutto trasformando il nostro cuore! -Il passo della creatività: tante volte abbiamo ascoltato che lo Spirito Santo apre e diversifica suscitando la varietà e l'accoglienza dei diversi doni e dei diversi carismi... ma non solo: lo Spirito Santo ci aiuta anche ad aprirci alla creatività di Dio sulla nostra vita, sulle persone che amiamo. Spesso diciamo che "le cose sono andate diversamente: la mia vita da prete, da moglie, da padre, da figlio è andata diversamente!" Ecco lo Spirito Santo ci aiuta a trasformare tutto ciò che è andato diversamente da come l'avevamo sognato, desiderato, costruito, in forza creativa che Dio utilizza per aprire nuove e impensabili possibilità sul nostro cammino! Anche per i discepoli la morte di Gesù era stato un finale "diverso" da come sognavano, la sua risurrezione una vittoria "diversa" da quella che si aspettavano ma il giorno di Pentecoste tutto questo per i discepoli, grazie al dono dello Spirito Santo, si è trasformato in nuova vita e nuova strada con la nascita della Chiesa! Invochiamo allora lo Spirito Santo perché anche per noi si aprano nuove strade e possibilità proprio a partire da tutto quello che è andato diversamente nella nostra storia aprendoci alla creatività dello Spirito Santo! |