Omelia (31-05-2015) |
mons. Antonio Riboldi |
Solennità della SS.ma Trinità La Chiesa, quasi ripercorrendo il continuo cammino della storia dell'amore che Dio ha per ciascuno di noi, dopo averci narrato l'amore di Gesù, Figlio del Padre, dato a noi per la nostra salvezza, la Presenza vivificante dello Spirito Santo con la Pentecoste, oggi, ci presenta quella che è stata definita ‘la Famiglia di Dio', ossia la SS.ma Trinità. Davanti a questo incredibile ed infinito Mistero di Amore, che vuole riversarsi su ciascuno di noi, si vive una vera trasformazione per chi crede e accetta di entrare a farne parte, come figlio adottivo. S. Paolo ce lo ricorda: "E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi, per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: ‘Abbà! Padre!'. Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria". (Rom. 8, 14-17) C'era una volta nelle nostre famiglie una serenità di rapporti e di affetti, che aveva la sua origine da una fede semplice, ma profonda, che sono sicuro c'è ancora in tante famiglie cristiane anche oggi. Era una fede che si manifestava anche nei gesti. All'inizio di ogni giornata o di ogni azione, compresa quella di mettersi a tavola, un segno della nostra fede, che voleva dedicare ciò che si faceva a Colui da cui tutto proviene, a cui tutto dovrebbe essere indirizzato, era il segno della croce. Con un semplice gesto della mano, che traccia sul corpo della persona una croce, a partire dalla fronte fino al cuore, si ricorda il Mistero pasquale di Gesù e, con le essenziali parole che accompagnano il gesto, non solo si fa una solenne professione di fede - la fede a cui ci gloriamo di appartenere - ma si dà un senso altissimo alla nostra vita, nella sua quotidianità. Erano i nostri genitori, soprattutto la mamma, a guidare i movimenti delle nostre manine, ancora inesperte, nel fare il segno della croce, dicendo loro stesse, al nostro posto: ‘Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo'. Poi si aggiungeva la lode: ‘Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo'. Ma nasce una domanda urgente: Come mai, in una società di maggior benessere - nonostante la crisi economica - oggi vi è tanto sfacelo nelle famiglie, tante tensioni e a volte violenze? Perché nella sfera individuale come nella società, noi uomini, oggi, siamo tanto lontano dalla gioia divina? Come mai ci rendiamo così irriconoscibili, da sembrare tragiche maschere, più che immagini viventi di una bellezza e di una felicità infinita, che ci viene da Dio? Forse non siamo più abituati o educati a vedere e credere la nostra vita come la storia di un grande Amore, che viene proprio dall'opera della Trinità, presente ed operante oggi in noi. Occorre ritornare ‘bambini' capaci di contemplare ‘le meraviglie' che Dio dona ed opera prima di tutto nella nostra storia personale: meraviglie a volte oscurate da tante debolezze e fragilità, ma sempre affiancate dalla misericordia di Dio, pronto a cancellarle con l'Amore che perdona. Dobbiamo conoscere e riscoprire l'azione della SS.ma Trinità in noi ed attorno a noi. Ma Chi è per noi la SS.ma Trinità? Ascoltiamo la semplice, ma profonda ed efficace catechesi di Papa Francesco ad un gruppo di bambini della Prima Comunione; potrà aprire anche i nostri cuori ad una visione di fede rinnovata e sincera, se solo lasciamo un po' di spazio all'azione dello Spirito, ‘che abita in noi': "Chi sa chi è Dio?". Ecco! Creatore. E quanti Dio ci sono? Uno? Ma a me hanno detto che ce ne sono tre: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo! Come si spiega questo? Ce n'è Uno? Sono tre in uno, tre persone in uno. E che cosa fa il Padre? Il Padre è il principio, il Padre, che ha creato tutto, ha creato noi. Che cosa fa il Figlio? Che cosa fa Gesù?... Gesù viene ad insegnarci la Parola di Dio... Ci ha salvati! E Gesù è venuto per dare la sua vita per noi. Il Padre crea il mondo; Gesù ci salva. E lo Spirito Santo che fa? Ci ama!... E questa è la vita cristiana: parlare con il Padre, parlare con il Figlio e parlare con lo Spirito Santo. Gesù ci ha salvato, ma anche cammina con noi nella vita.... Primo: ci aiuta. Ci guida e ci insegna ad andare avanti. E Gesù ci dà anche la forza per camminare. Ci sostiene! Nelle difficoltà, vero?... Ma come ci dà la forza Gesù? Nella Comunione ci dà la forza, proprio ci aiuta con la forza. Lui viene a noi. Sembra pane! Ma non è proprio pane. E' il Corpo di Gesù. Gesù viene nel nostro cuore. Ecco, pensiamo a questo, tutti: il Padre ci ha dato la vita; Gesù ci ha dato la salvezza, ci accompagna, ci guida, ci sostiene, ci insegna; e lo Spirito Santo ci dà l'amore (e ci santifica). Pensiamo a Dio così e chiediamo alla Madonna, nostra Madre, che ci insegni a capire bene com'è Dio.". Lasciamo che queste parole di Papa Francesco parlino al nostro cuore. La sua è la risposta semplice e vera a tanti nostri tormenti, inquietudini, perché viviamo, spesso per ignoranza, come fossimo orfani o, peggio, come maschere da strada, senza volto, perché, per presunzione o errato senso di autosufficienza, rifiutiamo la gioia offerta dal nostro Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo. Da qui anche l'invito di Gesù ai suoi apostoli e a ciascuno di noi, nel Vangelo di oggi,: "Mi è stato dato oggi potere in cielo e in terra: Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo". (Mt. 28, 16-20) Non ci resta, in questo mondo che soffre proprio perché è ‘orfano di Dio' e per questo si affida ad altri che sono mercenari, di riportare e rivivere il dono offertoci dal nostro Dio Trinità: un'incredibile compagnia! Non dimentichiamo mai che, nella fatica quotidiana, non siamo soli, mai e poi mai soli. Dio Padre ha cura di noi, Gesù ci ha detto: ‘Io sono con voi sempre fino alla fine del mondo'... e ci ha inviato lo Spirito Santo, Spirito di sapienza, di fortezza, di scienza... Tocca a noi, ora, nella ferialità della vita, costruire quella santità, o dignità di figli, che è poi la bellezza di vivere non una vita qualunque, a volte priva di senso, ma piena di gioia già quaggiù: una pienezza di vita da figli, che va oltre la morte, per essere in Cielo eternamente figli della ‘grande famiglia' di Dio. |