Commento su Mt 5,17
«Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento»
Mt 5,17
Come vivere questa Parola?
Gesù si pone in continuità con la più profonda e valida esperienza religiosa di Israele: egli non si mette al di fuori della tradizione autentica, ma vuole riportarla alla sua origine, che è Dio. Non dunque inventare precetti umani - talvolta anche contradditori con la legge divina (cf Mt 7,9-13: l'offerta al Tempio che vale più dei doveri verso i genitori) - nemmeno porsi al di sopra di consuetudini valide, ma riportare tutto alla rivelazione di Dio, senza scambiarla con leggi elaborate dagli uomini nel corso dei secoli. Le opinioni personali, le interpretazioni umane, le consuetudini pure buone non devono essere elevate al livello della Parola di Dio; invece talvolta questa stessa Parola è stata manipolata, mistificata o usata in modo approssimativo per governare e opprimere.
La vera legge comanda di fare il bene e di evitare il male, rispettare la persona umana e non strumentalizzarla a qualsiasi fine: si tratta - secondo le parole di Gesù - di non nascondersi sotto la protezione della Legge per realizzare il proprio opportunismo e perbenismo.
La perfezione della Legge di Cristo ci porta alla perfezione dell'amore: se invece siamo egoisti vediamo nella legge coercizioni, obblighi esteriori, occasioni per trasgredirla; al contrari, se uno ama, compie la legge e la supera, donando la stessa vita per amore del prossimo, sull'esempio appunto di Gesù.
O Signore Gesù, fa' che la tua Legge di amore rimanga nel mio cuore con la freschezza e l'originalità con cui l'hai presentata con la tue parole e con la tua vita.
La voce di un oratore antico
"Vi è un solo giustizia fondamentale che cementa la società, e una legge che stabilisce questa giustizia. Questa legge è la retta ragione, che è la vera regola di tutti i comandamenti e divieti. Chi trascura questa legge, scritta o non scritta, è necessariamente ingiusto e malvagio".
Cicerone
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it