Commento su Mt 16,15-17
"Ma voi, chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù gli disse: "Beato sei tu,..."
Mt 16,15-17
Come vivere questa Parola?
Dopo un po' di tempo passato insieme, siamo ad una svolta. Gesù chiede con umiltà ai discepoli che cosa hanno capito di Lui, che cosa pensano di Lui! Essere riconosciuto è il desiderio fondamentale dell'amore che si rivela; è il bisogno di essere riconosciuto nella verità della Sua Persona!
Per te chi sono?
La risposta personale a questa domanda è la cifra del discepolo. Il cristianesimo non è un'ideologia, ma un rapporto. Il cristiano è colui che vive e cresce nel rapporto con Gesù.
Pietro risponde personalmente alla domanda con la professione di fede: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente"; così la sua fede diventerà "chiave che apre il Regno".
A Pietro che dice "Tu Sei", Gesù risponde "Beato te" e tra i due inizia un dialogo, cresce la conoscenza profonda e sperimenta la misericordia. Il "primato di Pietro" nasce dalla fiducia del cuore che sa vedere "oltre", in un dono speciale di scoperta del dono di Dio.
Grazie, Gesù per il dono di "Pietro"! Noi ti preghiamo per lui! Continua ad assisterlo dicendogli "Beato", perché questa beatitudine è garanzia del suo rapporto con Te... e a noi dona rispetto e docilità, amore e fedeltà nei suoi confronti, perché la Chiesa tua Sposa possa lodarti e testimoniarti senza paure!
La voce di un testimone
"La testimonianza dell'apostolo Pietro ci ricorda che il nostro vero rifugio è la fiducia in Dio: essa allontana ogni paura e ci rende liberi da ogni schiavitù e da ogni tentazione mondana... Pietro ha sperimentato che la fedeltà di Dio è più grande delle nostre infedeltà e più forte dei nostri rinnegamenti... Pietro ci mostra la strada: fidarsi di Lui, che "conosce tutto di noi", confidando non sulla nostra capacità di essergli fedeli, quanto sulla sua incrollabile fedeltà..."
Papa Francesco (29.06.2014)
suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it