Omelia (08-12-2004)
don Marco Pratesi
Dare carne al Verbo

Oggi, contemplando Maria, possiamo vedere in cosa consista la vocazione cristiana e come corrispondervi.
L'iniziativa di chiamare viene da Dio: è lui che manda l'angelo. Ma la festa di oggi ci dice che la chiamata di Maria non comincia in quel momento, bensì parte già dal suo concepimento: "Non ero ancora nato, e già mi vedevi". È Dio che chiama: per l'uomo la vocazione è prima di tutto risposta.
Per scoprire e vivere la propria vocazione personale, Maria ha prima corrisposto alla vocazione comune di (ogni) israelita. L'annunzio dell'angelo si inserisce certamente in un cammino personale di Maria fatto di ascolto della Parola di Dio, preghiera, vita regolata dalla volontà di Dio. Maria rappresenta l'Israele fedele che attende nella speranza il compimento della promessa di Dio.
Questo l'ha messa in grado di rispondere alla sua chiamata particolare, l'essere madre del Messia. Ne è il presupposto, ma non è ancora suffiente. Per dire "sì" questa ragazza deve poi fare un altro passaggio, le occorre un nuovo sforzo di fiducia. Lo si comprende dalla sua obiezione: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?" C'è un ostacolo insormontabile, infatti: la sua verginità. E l'angelo la invita a credere che proprio questa estrema povertà umana che è la verginità sarà lo strumento di Dio. E lei pronunzia il suo "fiat".
Ancora non sa che cosa significhi di preciso. Ad ogni tappa esso dovrà ripetersi e approfondirsi, la fiducia farsi sempre più grande, la condivisione del mistero del Figlio più profonda. Il segreto del progetto di Dio su una persona si dispiega per tutta una vita, e solo alla fine potrà essere compreso in tutta la sua grandezza e bellezza.
La vocazione di Maria è immagine della nostra vocazione.
Dal primo istante del concepimento c'è un'intenzione di Dio su ciascuno: il senso della nostra vita è scoprirla e viverla. Con modalità e doni diversi, ma un'unica finalità: dare la propria carne al Verbo di Dio, incarnare la Parola di Dio. È questa la bellezza di una persona, l'armonia di una vita, la sua dignità.
Vivere la chiamata battesimale comune; impegnarsi nel discernimento per cogliere la volontà di Dio; acconsentire al progetto particolare di Dio su di me (che, attenzione, userà proprio la mia povertà!); confermare via via lungo il cammino questa scelta di fiducia: ecco quanto, sull'esempio della Vergine, ci è richiesto. Preghiamo, con la sua intercessione, di realizzare il disegno a cui il Signore ci chiama.

All'offertorio:
Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci renda aperti al progetto di Dio su di noi, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:
Chiediamo al Padre che sia fatta la sua volontà, si realizzi il suo disegno su noi e su tutti: