Commento su Sap 7,7-11; Eb 4,12-13; Marco 10,17-30
SAPIENZA 7,7-11
Nel capitolo 7 del libro della Sapienza, troviamo Salomone che parlando in prima persona si propone come modello di vita. Tramite il dono della Sapienza, ottenuta chiedendola a chi ne è la fonte, cioè Dio, la condizione umana di Salomone si è accostata a qualsiasi altro uomo. La Sapienza rappresenta il pensiero e la volontà di Dio. Essa è un tesoro che l'uomo non può rifiutare. Solo Dio è in grado di donarla all'uomo, perché con essa possiamo vivere nel rispetto dei valori morali e religiosi.
EBREI 4,12-13
La parola di Dio è viva, e con questa nessuno può nascondersi al suo profondo giudizio. Questo è un bellissimo elogio che viene fatto a Dio, alla Sua parola, che è viva ed efficace, più tagliente di un coltello a doppia lama, penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito. La Sua parola non è solo letta ed ascoltata, ma è fatta brillare dallo Spirito Santo nell'interiore dell'uomo. La parola di Dio è efficace perché mette l'uomo allo scoperto, gli denuncia le ipocrisie e se l'uomo la rifiuta, rifiuta non solo Dio, ma la verità su se stesso.
MARCO 10,17-30
Da questi versetti si capisce quale sia l'argomento principale: seguire Gesù dovunque Egli vada. In questo caso per la strada, dove un uomo ricco chiedendo in eredità la vita eterna, Gesù di rimando gli propone che per appartenere completamente a Dio, deve donare tutte le sue ricchezze ai poveri. L'uomo, alla risposta di Gesù, si rattrista e se ne va. Da qui l'insegnamento di Gesù, dove le ricchezze distolgono l'uomo dal desiderio di entrare in comunione con Dio. Ma con Dio, tutto è possibile perché chi segue Cristo ha e avrà una nuova famiglia, più grande e con più ricchezze. Questo fa riferimento alla vera ricompensa, alla vita eterna in un tempo futuro, quella che il ricco aveva chiesto a Gesù.
Revisione di vita
1-Cosa intendiamo per vita eterna?
2-Quanto tempo trascorro quotidianamente con il Signore?
Marco-Cristina Giustarini CPM-PISA