Commento su Lc 11,20
"Se io scaccio il demonio con il dito di Dio, è giunto a voi il Regno di Dio."
Lc 11,20
Come vivere questa Parola?
Questa Parola è inserita nella diatriba suscitata dai soliti oppositori di Gesù che ora appena terminato di guarire un muto. Egli è dunque costretto a difendersi da un'accusa molto pesante: quella di scacciare i demoni con l'aiuto di satana stesso che qui è chiamato Belzebul.
Gesù non si scompone. Egli, che è la Verità in persona, fa luce di verità chiamando in causa quei discepoli degli accusatori che essi pure presumono di scacciare il demonio, ma in nome di Belzebul che è la personificazione stessa del male.
Chiaramente Gesù è sulla sponda opposta al loro argomentare e ne ha piena consapevolezza, tanto da poter affermare che questi discepoli diverranno poi gli accusatori e i giudici dei loro stessi cattivi maestri. Un disastro enorme!
Ecco, per contrasto, risplende il dire e l'operare di Cristo Gesù che non abbisogna affatto di chissà quale forza per scacciare il demonio, ma semplicemente invoca "il dito di Dio", cioè l'intervento di Colui che ci è Padre.
Proprio questa vicinanza, questa affidabilità del Padre non solo ci rende consapevoli del Suo tenerissimo e onnipotente aiuto, ma ci garantisce che là dove si vive in Gesù, cioè nel suo modo di valutare e di agire, il Regno di Dio con la sua pace è già cominciato: nel cuore, in famiglia e attorno a noi.
Grazie, Gesù! In un tempo come il nostro segnato da tanta confusione e creduloneria, noi, pur credendo che il maligno (Belzebul) agisce nel mondo, ci affidiamo alla tua onnipotenza che, con il dito di Dio, può liberarci e salvarci dal male.
La voce di un testo paleocristiano
"Il Signore dimora nella serenità e nella pazienza; la collera invece è dimora del diavolo"
Pastore di Erma (metà del II secolo dopo Cristo)
Sr Maria Pia Giudici, FMA - info@sanbiagio.org