Omelia (11-10-2015)
Omelie.org - autori vari


COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Eduard Patrascu

„Se vuoi essere perfetto"
Non so quali pensieri si hanno quando accendete la tv oppure girate le pagine dei media su internet o, classicamente, quelle dei giornali o delle riviste, ma sicuramente non è difficile osservare che c'è tanta pubblicità. Tutti vogliono proporre i "loro prodotti" come migliori di quelli degli altri. Tutti pubblicizzano (offrono al pubblico) prodotti perfetti: dal latte in polvere fino alla dentiera; tutto è presentato come perfetto... persino la carta igienica.
Sotto, sotto c'è quest'idea: "se vuoi essere il primo, il di più...insomma, se vuoi essere perfetto, compra". Dunque, la perfezione sta nell'avere tante cose.
Mi pare che il vangelo di questa domenica è veramente molto attuale, persino "di moda"; se non altro perché ha anche esso questa "pubblicità". Vale a dire, si iscrive in questa tendenza di proporre la perfezione. Anche se il vangelo di Marco non lo riporta, non si può ricordare quel "Se vuoi essere perfetto" del testo parallelo di Luca. D'altronde, nei racconti evangelici, questa proposta appare in diverse forme. Ricordare come finisce il discorso della montagna, di Matteo: "Siate perfetti"; oppure "sono venuto perché abbiano la vita, e l'abbiano in sovrabbondanza" (= quella perfetta), in Giovanni; per non dire della proposta di san Paolo: "Desiderate invece intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime"; e via dicendo.
È vero: la perfezione attira fortemente; la persona umana è fatta per la perfezione, per la vita perfetta. D'altronde, la pericope evangelica parte da una domanda fatta da un tale il quale corse incontro a Gesù e gettandosi in ginocchio gli chiese: "Maestro buono, cosa devo fare per avere la vita eterna?", ovvero "la vita perfetta". È bello notare, in queste prima battute del vangelo di questa domenica, alcuni dettagli che potrebbero essere spunti di riflessione: si tratta di un tale, uno qualsiasi, secondo me il prototipo perfetto di ogni persona umana; costui "corre" (altra fotografie perfetta dell'uomo attuale) da Gesù per chiedergli come avere (magari, in termini odierni, "acquistare, comperare") la vita eterna, quella duratura. Insomma, il desiderio di perfezione è uguale alla vita senza fine, la quale cerca di saltare la morte.
Gesù non evita la domanda perché sa che, in fondo, è una domanda importante dell'uomo di tutti i tempi, forse l'unica domanda fondamentale. E gli ricorda la necessità dei comandamenti... in verità, cita solo alcuni dei comandamenti, quelli che normalmente i cristiani di oggi prendono come criterio per la loro (tanto sporadica) confessione sacramentale.
Quante volte ci tocca sentire: "padre, non ho rubato nulla; non ho ammazzato nessuno; non ho imbrogliato mai; non vado a donne/uomini" ecc. Vale a dire: vita perfetta anche moralmente: tutto basato su "non faccio nulla di male". E il nostro tale afferma anche che "tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza". Mamma mia, quanta tenerezza: si è davanti ad un cristiano vero e proprio, la cui foto è da incorniciare e mettere tra le icone!
Solo che, appena in questo momento, e solo adesso, Gesù risponde alla domanda iniziale, quella sulla vita eterna: "Una cosa sola ti manca"; in altri termini... "per essere perfetto", secondo le pubblicità di oggi, dovremmo acquistare un certo prodotto, ovviamente, perfetto. Invece Gesù dice esattamente il contrario: per avere la vita eterna, una volta osservati (tutti) i comandamenti (dunque, anche i primi tre, quelli che riguardano direttamente Dio), bisogna liberarsi di tutto ciò che ci tiene legati a questa terra, principalmente le cose e le situazioni. Per questo Gesù dice a quel tale: "va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!". E osserva l'evangelista: "si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni".
Ecco la bella fotografia dell'uomo di tutti i tempi. Crede che nell'avere tante cose, nel comprarle sta la vita perfetta. Ma la storia dell'umanità ha dimostrato ampiamente che Gesù ha avuto ed ha ragione: "il ricco non ha e non avrà mai la vita perfetta" per il semplice fatto che avrà sempre il volto scuro per la preoccupazione di gestire i suoi beni; quindi poco o niente tempo per il proprio cuore. Dunque, per Gesù vita eterna si ottiene, si eredita non comprando ma facendo esattamente il contrario: vendendo. È un'antipubblicità. Eppure: quanta libertà, quanta serenità e pace del cuore porta tutto ciò!
Alla luce della Parola di Dio, che "è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio", capace di portarci vita eterna sin da qui, su questa terra, chiediamo al Signore la sapienza, quella proposta dalla prima lettura, per saper scegliere la via che Gesù ci propone per raggiungere tutti i beni... quelli autentici, quelli di vita eterna. In fin dei conti, c'è un unico bene da perseguire: l'amore... del Signore. "Se vuoi essere perfetto", lasciati amare dal Signore! Non devi comprare nulla; devi solo accettare di essere avvolto dalla tenerezza e dall'amore di un Dio che ci ama tanto da darci la sua vita, quella eterna.